Parchi, foreste urbane, strade alberate e sponde dei fiumi favoriscono il benessere urbano fornendo spazio per il riposo, il relax e l’esercizio fisico e mantenendo basse le temperature. Tuttavia, non tutti nelle città europee possono godere allo stesso modo dei benefici del verde urbano. Un briefing dell’Agenzia Europea per l’Ambiente esamina le prove delle disuguaglianze socioeconomiche e demografiche nell’accesso ai vantaggi per la salute derivanti dagli spazi verdi e blu urbani in tutta Europa.
In Europa, la città con la percentuale più alta di spazio verde totale (95,8%) è Cáceres in Spagna, mentre quella con meno spazio verde totale (6,8%), è Trnava in Slovacchia. In generale le città del nord e dell’ovest dell’Europa hanno più spazio verde totale rispetto a quelle dell’Europa meridionale e orientale. All’interno delle città, poi, il grado di aree verdi varia tra i quartieri: in tutta Europa, lo spazio verde è meno disponibile nei quartieri urbani a basso reddito, con differenze spesso dovute al mercato immobiliare, dove le proprietà nelle aree più verdi sono più costose.
Eppure, l’Organizzazione mondiale della Sanità raccomanda che tutte le persone risiedano entro 300 metri dallo spazio verde mentre meno della metà della popolazione urbana europea ha questa opportunità. E mentre più dell’80% della popolazione di Stoccolma ha accesso a un parco pubblico a pochi passi, a Heraklion, in Grecia, meno del 20% gode di tale accesso. Simili raccomandazioni variano a livello nazionale e locale in tutta Europa e sono rare le linee guida sull’accesso da parte di gruppi vulnerabili e svantaggiati.
Secondo gli ultimi dati disponibili, che risalgono al 2018, le infrastrutture verdi e blu (orti, giardini privati, parchi, alberi stradali, acqua e zone umide) costituivano in media il 42% dell’area urbana in 38 paesi membri dello Spazio economico europeo.
I messaggi chiave del briefing EEA: