CER ancora poco diffuse in Italia: al GreenMed di Napoli confronto tra esperti e istituzioni

Sono uno strumento di lotta alla povertà energetica e un mezzo concreto contro lo spreco di energia, favoriscono l'economia locale e rappresentano un’opportunità di crescita in chiave sostenibile per molti piccoli comuni, ma l'Italia nella diffusione delle Comunità energetiche arranca. Se ne parlerà al Green Med Expo & Symposium di Napoli, dal 28 al 30 maggio 2025, dove è previsto un convegno-dibattito con Ministero dell’ambiente, Gse, Anci, Regione Campania e gli esperti di Italia Solare finanziato dal Pnrr

Il Gestore dei Servizi Energetico (Gse) ha pubblicato i dati aggiornati al 6 marzo scorso relativi alle Comunità energetiche rinnovabili (CER) in Italia: 212 Cer con 326 impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili per una potenza di 18 MW e 1956 utenze collegate. Dati poco incoraggianti, considerando che il Mezzogiorno ospita solo il 30% di questa realtà, con le sue 62 Cer attive, 84 impianti collegati per una potenza di 5,9 MW e 494 utenze servite.

In Campania le comunità sono 15 con 17 impianti collegati  per una potenza di 1,4 MW e 63 utenze servite. La Regione però, punta ad accrescerne la presenza: il tema delle rinnovabili come strumento di lotta alla povertà energetica e mezzo concreto contro lo spreco di energia è uno degli obiettivi dichiarati della giunta a guida De Luca che, con il bando “Borghi salute e benessere”, punta a diffondere questi valori in tutte le aree del territorio campano.

Quello delle Cer sarà uno dei temi strategici della sesta edizione del Green Med Expo & Symposium, un evento nato nel 2020 con l’obiettivo di favorire l’incontro tra le Istituzioni, le Associazioni di imprese, i Consorzi e i cittadini sui temi dell’ambiente. Quest’anno è in programma a Napoli, alla Mostra d’Oltremare, dal 28 al 30 maggio 2025. Nell’ambito del Pnrr sono infatti stati stanziati cospicui investimenti dedicati a momenti di sensibilizzazione e formazione sul tema Cer, tra cui un convegno-dibattito con Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, Gse, Anci, Regione Campania e gli esperti di Italia Solare, oltre a giornate formative per i Comuni della Campania. 

Si partirà da una certezza: il tema è sentito, ma l’attuazione degli obiettivi minimi ancora lontana, anche perché il decreto attuativo della legge 199 del 2021 è stato emesso soltanto a gennaio 2024. Obiettivo del Green Med Expo & Symposium è appunto facilitare la corsa verso il traguardo.

Le Cer rappresentano un’opportunità di crescita in chiave sostenibile per molti piccoli Comuni – spiega Monica D’Ambrosio, event manager del GreenMed  -. Sono uno strumento di tutela e di sicurezza energetica per il nostro Paese che negli ultimi anni ha messo a nudo tutta la propria vulnerabilità rispetto al tema autosufficienza. Il Mezzogiorno è ricco di sole e vento, la natura ci mette a disposizione tutti gli strumenti per fare da soli e bene. Serve imparare a utilizzarli nell’interesse dell’ambiente e dell’economia locale e di scala”.

Di recente il Gse ha reso noto che sono quasi 4mila le domande di nuove installazioni pervenute al 31 marzo (dead line imposta dal Pnrr, poi spostata per decreto ministeriale al 30 novembre prossimo) per un totale di 390 megawatt. La difficoltà è esaminare e processare tutte le richieste in tempo utile per la messa in esercizio degli impianti entro il 30 giugno 2026, secondo il cronoprogramma imposto dal Pnrr per poter accedere alle risorse del piano (2,2 miliardi di euro).

Come ottimizzare i tempi? Il GreenMed raduna per tre giorni decisori, investitori e installatori avvalendosi della preziosa partnership con Italia Solare, la principale associazione italiana di operatori del fotovoltaico (oltre 1300 iscritti). “Per non perdere la grande occasione del Pnrr, che fissa l’obiettivo per le Cer in 1730 MW di impianti installati al 30 giugno 2026, occorre che tutte le linee ministeriali illustrate a Rimini di recente siano decretate in tempi brevissimi”, spiega Lino Bonsignore, referente di Italia Solare per la Campania. “Oltre ad aver spostato al 30 novembre 2025 la data di presentazione delle domande, occorre che la scadenza  del 30 giugno 2026 non si riferisca all’avvio in esercizio degli impianti, ma che sia sufficiente la fine lavori attestata con perizia giurata; inoltre attendiamo l’annunciata ridefinizione della platea dei beneficiari, con l’allargamento ai consorzi, agli enti di bonifica e soprattutto ai consumatori individuali a distanza. Bisognerebbe inoltre – continua – ammettere al contributo  anche gli impianti installati nei Comuni con più di 5 mila abitanti, spostando a 30mila la soglia limite. Ad oggi – continua Bonsignore – siamo soltanto all’1% del target, ma in un recente convegno il Gse ha comunicato che negli ultimi mesi sono pervenute circa 3940 domande di nuovi impianti per CER per una potenza installata totale di 390 MW, circa il 23%: è un dato confortante, ma non basta. I tempi sono strettissimi: occorre anche snellire le procedure; è di vitale importanza per cercare di avvicinarci all’obiettivo”. 

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