Ogni giorno, sulle strade delle città circolano milioni di auto. Ognuna di esse è una fonte di inquinamento atmosferico e sono soprattutto le grandi città e le aree metropolitane a risentire di più di questo problema. Oggi tutte le auto che circolano su strada sono dotate di una marmitta con catalizzatore. Il catalizzatore si trova in prossimità del tubo anteriore di scarico ed è formato da una struttura ceramica a nido d’ape (il cosiddetto monolito ceramico) rivestita da uno strato in lega.
Lo scopo principale del catalizzatore è quello di combattere l’inquinamento riducendo al minimo le emissioni dei tre gas inquinanti dell’auto: il monossido di carbonio, gli idrocarburi incombusti e l’ossido di azoto. In pratica, questi tre gas inquinanti subiscono un processo al termine del quale vengono trasformati in gas non tossici. Il catalizzatore è un componente del sistema di scarico della macchina, progettato per rendere i gas meno inquinanti. Il catalizzatore è un dispositivo relativamente semplice, ma porta grandi vantaggi. Al suo interno viene fissata una struttura alveolare costituita da una base di metallo e ceramica e all’interno delle celle è presente uno strato di lega platino-iridio.
Il rivestimento del catalizzatore è composto da una serie di metalli molto costosi come: rodio, palladio e platino. Grazie alla presenza di questi metalli, i componenti chimici non bruciati durante il processo di combustione del motore (CO, CH, NO), toccando la superficie del catalizzatore, vengono ossidati. Questo processo è permesso anche grazie alla presenza di ossigeno e al calore all’interno del catalizzatore. Per funzionare correttamente il catalizzatore ha bisogno che la temperatura dei gas arrivi intorno ai 250-270°C e qui entra in gioco la sonda lambda, che permette di regolare il rapporto aria/carburante. Il corretto funzionamento permette una riduzione delle emissioni di CO2 nell’aria ed è per questo molto importante verificare che questo funzioni correttamente.
I problemi del catalizzatore
Il malfunzionamento del catalizzatore auto può essere causato da molti fattori. Uno di questi è l’invecchiamento. Anche se il catalizzatore è progettato per durare quanto la macchina, col tempo può ridurre le sue prestazioni. Gli esperti consigliano di controllarne le condizioni ogni 160.000 – 200.000 chilometri
Ci sono poi i guasti meccanici. Ad esempio, se un incidente provoca danni al monolito ceramico, quest’ultimo potrebbe rompersi e i suoi pezzi finire all’interno dell’impianto di scarico.
Un altro fattore sono le infiltrazioni d’aria, che rischiano di modificare il rapporto aria/carburante alterando così l’efficacia del catalizzatore.
Fino a qualche anno fa esisteva anche il rischio di avvelenamento da piombo, ma oggi la benzina è senza piombo e il catalizzatore non corre più questo pericolo.
I segnali di un catalizzatore rotto
Oggi la maggior parte delle auto è dotata di un sistema di autodiagnostica che aiuta a controllare la condizione del convertitore catalitico. In caso di errori nel funzionamento dell’unità, si attiverà l’indicatore corrispondente sulla plancia. In un’officina, è possibile eseguire diagnostica computerizzata completa del catalizzatore.
Sono però diversi i segnali di un catalizzatore rotto ed è importante saperli riconoscere. Si va dall’avviamento difficoltoso del motore ai gas di scarico di colore bluastro, fino ai rumori estranei provenienti dal sistema di scarico e al consumo anomalo di carburante. In ogni caso è bene capire subito qual è la causa principale, poiché non è detto che il catalizzatore sia l’origine dei nostri mali e vada necessariamente sostituito. Ricordiamo infine che nei motori diesel, il cui regime termico è più basso rispetto a quelli a benzina, il catalizzatore si danneggia più frequentemente.
Sostituire il catalizzatore
Come detto in precedenza, generalmente un catalizzatore dura per l’intera vita della macchina (o comunque circa 200-250 mila chilometri). Se invece dovete cambiarlo è bene che vi rivolgiate a un meccanico, in quanto la sostituzione del catalizzatore auto richiede competenze e attrezzature specifiche. Tuttavia, se si è pratici e si hanno a disposizione gli strumenti giusti (servono un catalizzatore nuovo, un cric e del lubrificante), è possibile fare la sostituzione seguendo pochi passaggi.
Iniziate sollevando l’auto con il cric, poi lubrificate la parte da smontare e rimuovete le viti che fissano il catalizzatore alla marmitta. Dopodiché sfilate delicatamente il catalizzatore dall’auto.
Quindi montate il nuovo catalizzatore (assicurandovi che sia omologato), facendo attenzione a fissare bene le viti e il gioco è fatto. Infine, non dimenticate di fare una verifica delle emissioni una volta montato il catalizzatore nuovo.
Se dovete cambiare il catalizzatore rotto, le marche più gettonate sul mercato sono Basal, Vegaz, Brain e Imasaf.
La nota dolente sono i prezzi: un catalizzatore auto nuovo costa infatti dai 250 ai 400 euro circa. Tuttavia, se proprio dovete fare la sostituzione vi tocca per forza acquistare un pezzo nuovo (sconsigliamo di montare un catalizzatore non originale).