Dopo il Regolamento sullo stop ai motori diesel e benzina, l’Italia prova ad affossare anche la normativa europea sulle “case green”. Mercoledì 8 marzo la Camera ha approvato, con 167 voti a favore e 123 contrari, la mozione di maggioranza sulla proposta di direttiva europea sulla prestazione energetica degli edifici. Il testo impegna il governo “ad adottare le iniziative di competenza presso le competenti istituzioni europee al fine di scongiurare l’introduzione della disciplina, nell’ottica di tutelare le peculiarità dell’Italia e, dunque, garantire al nostro Paese la necessaria flessibilità per raggiungere obiettivi di risparmio energetico più confacenti alle proprie caratteristiche”.
L’Aula della Camera ha poi concordato sull’invio del testo approvato alle Istituzioni Ue.
Il disegno di legge europeo sulle prestazioni energetiche degli edifici è stato approvato dalla Commissione per l’Industria, la Ricerca e l’Energia dell’Unione Euroepa lo scorso 9 febbraio. In attesa della votazione in plenaria di marzo, Kyoto Club e altre organizzazioni ambientaliste avevano inviato una lettera al Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica, Pichetto Fratin, con alcuni spunti per rendere la norma “una spinta efficace per la valorizzazione e modernizzazione del patrimonio edilizio italiano”. Il voto in Aula dimostra che il governo e la maggioranza parlamentare sono di tutt’altro avviso.