Mercoledì 16 marzo c’è stata in Aula al Senato l’informativa del Ministro della transizione ecologica, Roberto Cingolani, sui recenti ulteriori rincari del costo dell’energia e sulle misure del Governo per contrastarne gli effetti.
Di seguito una sintesi di quanto detto dal Ministro (qui l’intervento completo dal resoconto stenografico):
“L’Italia dipende oggi per il 95 per cento dalle importazioni di gas: negli ultimi vent’anni ha diminuito la produzione nazionale e ha aumentato le importazioni dalla Russia che ammontano a circa il 40 per cento. Il sistema di approvvigionamento e trasporto è più resiliente, consta di cinque gasdotti e tre rigassificatori. Attualmente l’Europa continua ad acquistare gas dalla Russia e le forniture sono regolari; nell’immediato non ci sono problemi considerati i volumi stoccati e le condizioni climatiche. Per l’inverno prossimo potrebbero invece manifestarci criticità legate ai fabbisogni di stoccaggio e all’evoluzione del prezzo del gas che determina quello dell’elettricità”.
“Sarebbe necessario diversificare le fonti di approvvigionamento e sono state già adottate misure per accelerare questo processo. L’aumento dei prezzi, legato a speculazioni finanziarie, è inaccettabile e impatta maggiormente i Paesi che hanno un mix energetico ridotto. Sono state adottate misure per incrementare la sicurezza energetica, fra cui la liberalizzazione degli impianti per le rinnovabili. Si potrebbe intervenire anche con misure di contenimento dei consumi e di efficientamento”.
“Nel medio lungo periodo il problema della dipendenza dalla Russia sarà superato: sono già state avviate misure strutturali che devono essere in linea con un pacchetto europeo. L’Italia ha avanzato proposte alla Commissione europea, fra cui l’indicazione di un prezzo massimo europeo e il disaccoppiamento dei prezzi delle rinnovabili dal prezzo del gas. Per quanto riguarda l’andamento del prezzo del carburante, dovuto in parte alla diminuita disponibilità di diesel, c’è un accordo fra Usa ed Europa per aumentare le quantità immesse sul mercato; il Governo ha ipotizzato inoltre accise mobili”.