“Non ti chiediamo di salvare il Pianeta, ma il tuo mondo si” nuova campagna del MASE

“Non ti chiediamo di salvare il Pianeta, ma il tuo mondo sì”. Con questo claim, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica lancia una campagna di comunicazione multicanale che si rivolge ai cittadini di ogni età, con una chiamata diretta all'azione per l'ambiente: prendersi cura dello spazio quotidiano in cui si vive, per fare la differenza, partendo dal locale per arrivare al globale. Dal prossimo 9 marzo la nuova campagna sarà in programmazione sulle reti televisive, le radio, i giornali, i canali digitali e i social

“Non ti chiediamo di salvare il Pianeta, ma il tuo mondo sì”. Con questo claim, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza energetica lancia una campagna di comunicazione multicanale che si rivolge ai cittadini di ogni età, con una chiamata diretta all’azione per l’ambiente: prendersi cura dello spazio quotidiano in cui si vive, per fare la differenza, partendo dal locale per arrivare al globale.

“Piccole zolle che compongono insieme un grande territorio, nelle quali ogni persona costruisce la propria vita all’insegna della sostenibilità ambientale ed energetica – si legge nella nota del Mase – è il luogo, ideale ma concreto, pensato dai creativi dell’agenzia Superhumans, che si è aggiudicata la consultazione indetta da Unioncamere per conto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, nell’ambito della misura prevista dal PNRR per la promozione di cultura e consapevolezza sui temi e sfide della transizione energetica”.

Dal prossimo 9 marzo la nuova campagna sarà in programmazione sulle reti televisive, le radio, i giornali, i canali digitali e i social. “Come MASE e come Governo – spiega il Ministro Gilberto Pichetto – siamo impegnati a costruire un dialogo reale con l’opinione pubblica per trovare soluzioni condivise che innescano cambiamenti profondi”. “La funzione sociale del dicastero dell’Ambiente – aggiunge Pichetto – è oggi più che mai fondamentale: all’urgenza che viviamo dobbiamo rispondere con una comunicazione chiara e capace di generare un consenso così largo da farsi cultura, coinvolgendo i cittadini in un circolo virtuoso di emulazione delle buone pratiche. Con questo progetto creativo – conclude – aggiungiamo un altro tassello nella direzione giusta”.

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