“Sulla base del PNIEC si stimano investimenti in infrastrutture di rete per circa 37 miliardi di euro e di oltre 6 miliardi per i sistemi di accumulo. Il decreto sulle CER prevede un onere di incentivazione annuo compreso tra i 230 e i 340 milioni annui per vent’anni, mentre quello sull’agrivoltaico di circa 30 milioni per lo stesso periodo. A questi si aggiungono i dati relativi al decreto FER 2 e FER X in fase di elaborazione”. Lo ha spiegato, intervenendo al “question time” nell’Aula di Montecitorio, il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto. Rispondendo all’interrogazione del deputato Fabrizio Benzoni, Pichetto ha spiegato che “dal 2008 al 2022 risultano erogati incentivi alle rinnovabili per oltre 141 miliardi di euro: la progressiva diffusione delle rinnovabili favorirà la diminuzione dei costi delle singole tecnologie alle quali sono tarate i meccanismi di incentivazione e di conseguenza una riduzione degli oneri in bolletta nel tempo”.
Tra i temi trattati dal ministro nelle interrogazioni a risposta immediata alla Camera, anche la tutela dei costi energetici per i clienti vulnerabili, l’idroelettrico, la rigassificazione e le filiere del riciclo.
C’è “l’impegno del governo – ha detto Pichetto – al monitoraggio dell’andamento dei prezzi dell’energia e all’individuazione di ogni misura per assicurare la massima protezione di cittadini e imprese, in particolare dei vulnerabili” e si stanno valutando “ulteriori misure strutturali per mitigare l’impatto sociale della transizione energetica sulle famiglie in condizione di disagio economico”. “Tra la fine del 2023 e l’inizio del 2024 – ha aggiunto – i valori medi delle offerte di elettricità e gas a prezzo fisso per il mercato domestico sono diminuiti di circa il 20%, sulla scia di mercati all’ingrosso in ribasso”
“La legge di Bilancio – ha aggiunto – ha confermato per il primo trimestre 2024 l’applicazione di un contributo straordinario ai clienti domestici titolari di bonus sociale elettrico”, che va, ha spiegato il ministro, dai 76 euro circa per i nuclei composti da due membri, fino agli oltre 113 per quelli con più di quattro componenti. “Nel contesto del decreto energia – ha detto ancora Pichetto, rispondendo all’interrogazione del deputato Francesco Borrelli – è stata introdotta una disciplina per la fornitura di energia elettrica ai vulnerabili per assicurare prezzi delle forniture e un’adeguata tutela sotto il profilo delle condizioni contrattuali”.
Pichetto ha auspicato, replicando all’interrogazione del deputato Vinicio Peluffo, “una rinnovata stagione di investimenti nell’idroelettrico”, proseguendo le interlocuzioni con Bruxelles al fine di “giungere a una più ampia condivisione possibile delle soluzioni prospettate”, per “valorizzare le potenzialità del settore quale asset strategico per la sicurezza energetica del Paese”. “Il recente Decreto Energia – ha aggiunto, rispondendo al quesito dell’onorevole Mauro Del Barba – ha rappresentato l’occasione per riflettere su un intervento legislativo volto a prevedere che Regioni e Province autonome possano optare per una procedura di rimodulazione della durata dei contratti di concessione, a fronte dell’impegno del concessionario ad attuare un piano pluriennale di investimenti, con evidenti benefici in termini energetici e ambientali”.
Sempre sul fronte energetico, il ministro ha poi ribadito, nel corso del “question time” rivolto dal deputato Maurizio Lupi, “che i rigassificatori costituiscono opere strategiche per la sicurezza nazionale, fermo restando il programma di decarbonizzazione”. In questo contesto, “i due terminali di rigassificazione di Porto Empedocle e Gioia Tauro, già autorizzati, potranno garantire una capacità aggiuntiva pari a 20 miliardi di standard metri cubi annui, con la possibilità di traguardare al 2030 una capacità complessiva di circa 48 miliardi”.
Per quanto riguarda per misure a sostegno del settore della raccolta differenziata e riciclo degli imballaggi, il ministro Pichetto ha ricordato l’impegno negoziale italiano sulla proposta di regolamento, volto a “concedere alternative per gli Stati membri che hanno elevati tassi di riciclo, al fine di non escludere dal mercato imballaggi sicuri e riciclabili, oltre a tecnologie oggetto di forti investimenti”. Il ministro ha inoltre ribadito che “sono state accolte alcune delle richieste avanzate dal governo che, però, non bastano a salvaguardare l’intera filiera”. In merito alla carenza impiantistica, il titolare dell’Ambiente ha risposto al parlamentare Tommaso Foti evidenziato che “ad oggi sono stati finanziati col PNRR 1085 progetti, soprattutto nelle Regioni con un importante deficit” e che sui “progetti faro di economia circolare” su cui il Piano prevede 600 milioni, “risultano sottoscritti tutti gli atti d’obbligo dei soggetti realizzatori”.