Il caldo anomalo è ormai un segno evidente del cambiamento climatico in corso. A subirne maggiormente le conseguenze, Genova e Napoli, rispettivamente al 9° e al 10° posto nella classifica delle città europee più colpite e Roma al 6° posto tra quelle con la popolazione maggiore.
Lo annuncia la ong statunitense sul clima Climate Central, che ha elaborato un Indice globale della variazione climatica (Csi-Global), per valutare l’impatto del cambiamento climatico sulle temperature locali nel mondo.
La classifica europea delle città più colpite dal riscaldamento globale vede in testa Longyearbyen alle Isole Svalbard (Norvegia), seguita da Madrid, La Valletta, Valencia, Saragozza, Douglas sull’Isola di Man, Barcellona, Torshavn alle Isole Faroe, Genova e Napoli.
Climate Central ha fatto un elenco anche delle città europee colpite con la popolazione maggiore. In testa c’è Madrid, seguita da Mosca, Londra, Barcellona, San Pietroburgo. Dopo Roma al sesto posto, seguono poi Valencia, Saragozza e Berlino.
La rilevazione si basa sul Climate Shift Index, lanciato nel giugno 2022 e grazie al quale Climate Central gestisce un servizio di attribuzione giornaliero basato su CSI e focalizzato sugli Stati Uniti (CSI-USA) a livello di divisioni climatiche NOAA.
Da decenni, infatti, gli scienziati misurano i segnali dei cambiamenti climatici globali guidati dall’uomo. Sappiamo quanta anidride carbonica per il riscaldamento del pianeta abbiamo rilasciato nell’atmosfera dal 1850 (660 miliardi di tonnellate) e di quanto sono aumentate le temperature globali da allora (2°F, o 1,1°C).
Ma le singole persone non sperimentano temperature medie globali. Invece, sperimentiamo principalmente il cambiamento climatico attraverso i cambiamenti nei modelli meteorologici quotidiani in cui viviamo. Utilizzando il Climate Shift Index (CSI) di Climate Central, è possibile misurare l’influenza del cambiamento climatico sulle temperature che le persone sperimentano ogni giorno, ovunque.