Crisi climatica: il 2024 sarà sicuramente il primo anno sopra 1,5°C e il più caldo di sempre

Ottobre 2024 ha visto un innalzamento della temperatura globale di ben 1,65°C rispetto ai livelli preindustriali ed è il secondo ottobre più caldo mai registrato. Di fatto, il 2024 si appresta ad essere il primo anno in cui si è verificato il superamento di 1,5°C, oltre quello più caldo della storia. Intanto, piogge eccezionali hanno causato gravi inondazioni in Spagna, mentre la siccità colpisce duramente l’Europa orientale e gli Stati Uniti. Nei poli, l’estensione dei ghiacci artici e antartici continua a ridursi, evidenziando l’impatto crescente della crisi climatica e la necessità di interventi urgenti alla COP29

Annual global surface air temperature anomalies (°C) relative to 1850–1900 from 1940 to 2024. The estimate for 2024 is provisional and based on data from January to October. Data source: ERA5. Credit: Copernicus Climate Change Service /ECMWF.

Il Copernicus Climate Change Service (C3S), programma di monitoraggio climatico Ue, ha pubblicato nuovi dati che evidenziano un nuovo grave record della crisi climatica in atto. Citando Samantha Burgess, vicedirettrice del C3S: “Dopo 10 mesi, è ormai praticamente certo che il 2024 sarà l’anno più caldo mai registrato e il primo a superare la soglia di 1,5° C rispetto ai livelli preindustriali secondo i dati ERA5. Questo record dovrebbe essere un catalizzatore per intensificare gli sforzi in vista della prossima COP29″.

Temperature da record in ottobre: uno sguardo ai dati

C3S analizza le temperature atmosferiche e marittime, le variazioni della copertura glaciale e altre variabili idrologiche, utilizzando un complesso sistema di analisi computerizzata basato sul dataset ERA5, il quale integra miliardi di rilevamenti provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche di tutto il mondo.

Secondo i dati , ottobre 2024 è stato il secondo ottobre più caldo mai registrato dopo quello del 2023. La temperatura media globale dell’aria superficiale ha raggiunto i 15,25° C, con un’anomalia di +0,80°C rispetto alla media del periodo 1991-2020.

Questo ottobre, quindi, si posiziona 1,65° C sopra i livelli preindustriali (1850-1900) ed è stato il 15° mese in un periodo di 16 mesi, in cui la temperatura media globale dell’aria superficiale ha superato 1,5° C.

Inoltre, la temperatura media globale degli ultimi 12 mesi (novembre 2023 – ottobre 2024) è stata di 0,74° C sopra la media del periodo 1991-2020 e di circa 1,62° C sopra la media preindustriale del periodo 1850-1900.

Verso l’anno più caldo mai registrato

Da gennaio a ottobre, nei primi 10 mesi del 2024, la temperatura globale è stata di 0,71° C superiore alla media del periodo 1991-2020. Si tratta di un’anomalia che segna un valore mai registrato in questo lasso di tempo ed è 0,16° C più calda rispetto allo stesso periodo del 2023.

Secondo gli scienziati del C3S, è ormai certo che il 2024 sia quello più caldo mai registrato. Per evitarlo, infatti, l’anomalia della temperatura media dovrebbe scendere drasticamente a quasi zero nei prossimi due mesi.

Nel 2023, l’anomalia rispetto ai livelli preindustriali era di 1,48° C e le previsioni per il 2024 indicano che questo valore salirà oltre i 1,5° C, avvicinandosi probabilmente ai 1,55° C.

Le temperature in Europa e nel mondo

In Europa, l’ottobre 2024 ha segnato una temperatura media di 10,83° C, un valore di 1,23° C superiore alla media di ottobre dal 1991-2020, rendendolo il quinto più caldo mai registrato nel Continente. Il record rimane l’ottobre 2022, che con un’anomalia di 1,92° C rispetto alla media.

A livello globale, le anomalie più marcate si sono registrate in Canada settentrionale, negli Stati Uniti centrali e occidentali, in Tibet, Giappone e Australia. Le uniche regioni in cui sono state registrate temperature inferiori alla media sono state la Groenlandia centrale e l’Islanda.

Monthly global surface air temperature anomalies (°C) relative to 1850–1900 from January 1940 to October 2024, plotted as time series for each year. 2024 is shown with a thick red line, 2023 with a thick orange line, and all other years with thin grey lines. Data source: ERA5. Credit: Copernicus Climate Change Service /ECMWF.

Temperature della superfice del mare: persistono anomalie elevate

La temperatura media della superficie del mare (SST), ad ottobre 2024 ha raggiunto i 20,68° C sulle latitudini 60°S-60°N. Si tratta del secondo valore mai registrato ad ottobre, e solo o,10° C inferiore al medesimo mese del 2023.

Nonostante nel Pacifico equatoriale orientale e centrale si siano registrate temperature inferiori alla media, indicando un passaggio attraverso le condizione di La Niña, le SST oceaniche sono rimaste insolitamente alte in molte regioni.

Le condizioni del ghiaccio artico ad ottobre 2024

Nel mese di ottobre 2024, l’estensione del ghiaccio marino artico è stata la quarta più bassa mai registrata per questo periodo, risultando inferiore del 19% rispetto alla media. Le concentrazioni di ghiaccio marino sono state particolarmente ridotte in tutte le aree marginali dell’Oceano Artico, con anomalie significative nel Mare di Barents, nell’Arcipelago canadese e a nord delle isole Svalbard.

Anche l’estensione del ghiaccio marino antartico ha raggiunto livelli minimi, risultando la seconda più bassa mai osservata per ottobre e inferiore dell’8% alla media storica, superata solo da ottobre 2023 (-11%). Questo dato conferma la persistenza di forti anomalie negative che hanno caratterizzato sia il 2023 che il 2024. Nell’Oceano Antartico, le concentrazioni di ghiaccio marino sono rimaste molto al di sotto della media, specialmente nella zona dell’Oceano Indiano.

Anomalies and extremes in sea surface temperature for October 2024. Colour categories refer to the percentiles of the temperature distributions for the 1991–2020 reference period. The extreme (“Coolest” and “Warmest”) categories are based on rankings for the period 1979–2024. Values are calculated only for the ice-free oceans. Areas covered with sea ice and ice shelves in October 2024 are shown in light grey. Data source: ERA5. Credit: Copernicus Climate Change Service /ECMWF.

Le variabili idrologiche

Nell’ottobre 2024, la penisola iberica – di cui ricordiamo le immagini delle violente inondazioni di Valencia che hanno provocato oltre 200 vittime -, ma anche la Francia, il nord Italia, la Norvegia, la Svezia settentrionale e l’area est del Mar Nero hanno registrato precipitazioni superiori alla media.
Al contrario, molte aree dell’Europa orientale come la Russia occidentale, la Grecia e la Turchia occidentale, hanno registrato livelli di precipitazioni e umidità del suolo inferiori alla media.
Condizioni insolitamente umide si sono verificate anche nella Cina meridionale e orientale, a Taiwan, in Florida, in alcune zone dell’Australia occidentale e nel sud del Brasile. In Florida, l’uragano Milton ha colpito le coste meno di due settimane dopo l’uragano Helene.
Invece, condizioni più “secche” del solito sono state osservate in gran parte degli Stati Uniti, nelle pianure centrali australiane, in molte aree dell’Africa meridionale e del Madagascar, oltre che in parti dell’Argentina e del Cile, dove la persistente siccità negli Stati Uniti sta colpendo un numero record di persone.