Stiamo ricercando attorno ad alcune cifre e ad alcune impressioni dirette che abbiamo avuto a partire dal calo dei rifiuti organici nei mercati di Torino. Queste ricerche sono un po’ lente da farsi perché i dati li cechiamo da qualche parte e magari saltano fuori da un’altra. Per questo vale la pena di presentare ai lettori interessati la bozza di lavori in corso.
A Torino i dati complessivi di raccolta Amiat del 2022 vedono un calo dei rifiuti totali del 2,5%, ma per il solo organico il calo è del 5%. Pensavamo magari a qualche problema nella capacità di intercettazione. Poi abbiamo saputo da Amiat che l’organico nei mercati nel 2022 è calato di circa il 18 per cento sull’anno precedente. Poi sono venuti i dati della città metropolitana che confermano, sia pure un po’ attenuata la tendenza generale del capoluogo, ma localizzano nei comuni serviti dal consorzio CidiU ( Collegno, Rivoli, Grugliasco) una accentuazione particolarmente forte. Il calo generale dei rifiuti, e in particolare dell’organico (ma anche della carta) qui supera il 10%. In generale a Torino non c’è invece un calo di plastica e vetro.
Ci siamo rivolti al direttore del Caat (“mercati generali”) che ci ha anticipato i dati che saranno precisati e ufficializzati a giorni. Il traffico totale di merci transitate nel Caat non è diminuito tra il 2021 e il 2022 perché è aumentato l’export verso la Francia. Ma i rifiuti sono calati da 5.280 circa tonnellate a circa 4.400 e la frazione organica è addirittura crollata da 1.389 a 864 tonnellate. Sono ancora da analizzare tutti i motivi di questo calo. (La presenza delle nostre attività di recupero da un lato e l’aumento dei prezzi dall’altro possono aver stimolato i grossisti a evitare il più possibile le eccedenze.)
Ma il dato che sta a monte di tutto ciò, prima che arrivino conferme sul fronte dei rifiuti, che ancora non sono arrivate da altre città, è quello sulle vendite di ortofrutta.
Secondo l’Osservatorio CSO l’ortofrutta consumata in Italia nel 2022 è stata pari a 5,47 milioni di tonnellate, l’ 8,6% in meno rispetto al 2021. Il calo sarebbe addirittura del 18/20 per cento per i fruttivendoli e gli ambulanti dei mercati. I prezzi medi si sono incrementati dell’ 8,6 per cento, in perfetta sintonia, pare, con il calo delle tonnellate: cioè si è speso uguale (forse l’ 1% in meno) per comprare l’ 8,6% in meno, ma in questo calo complessivo ulteriori fette di mercato sono andate alla distribuzione organizzata e all’ortofrutta confezionata. (Sarebbe una spiegazione del perché cala l’organico e non la plastica.)
Se tutto ciò si tiene logicamente, resta da capire perché sinora gli impianti che compostano l’organico non abbiano lamentato un calo e perché solo a Torino sia emerso sinora nettamente il calo della produzione totale e dell’organico. A Milano non è andata così ma è una città ricca con boom di passaggi turistici. Attendiamo le altre zone d’Italia…