Bottiglie di plastica, al via l’obbligo Ue sui tappi che non si staccano

Mercoledì 3 luglio 2024 entra in vigore l'obbligo europeo fissato dalla Direttiva SUP (2019/904) di dotare tutte le confezioni in plastica per bevande con capacità fino a 3 litri di tappi ancorati all'imballaggio, noti anche come "tethered cap". L'obiettivo della norma è quello di evitare il distacco del tappo dalla confezione, limitando la dispersione di plastica nell'ambiente

Mercoledì 3 luglio 2024 entra in vigore l’obbligo europeo fissato dalla Direttiva SUP (2019/904) di dotare tutte le confezioni in plastica per bevande con capacità fino a 3 litri di tappi ancorati all’imballaggio, noti anche come “tethered cap“. L’obiettivo della norma è quello di evitare il distacco del tappo dalla confezione, limitando la dispersione di plastica nell’ambiente.

“I tappi e i coperchi di plastica sono tra gli articoli di plastica monouso che si trovano più frequentemente sulle spiagge dell’Ue”, dice la Commissione europea nella direttiva, dal momento che sono tra i primi cinque oggetti trovati durante le operazioni di pulizia e monitoraggio dei rifiuti. Difficile stimare l’entità del danno che apportano all’ambiente, sia terrestre che marino, ma in più di trent’anni sono stati rinvenuti oltre 20 milioni di tappi e coperchi di bottiglia durante le attività di pulizia delle spiagge in tutto il mondo.

L’Italia ha recepito la direttiva europea con il Decreto legislativo 8 novembre 2021 n. 196 che all’articolo 6 recita: “A decorrere dal 3 luglio 2024, i prodotti di plastica monouso elencati nella parte C dell’allegato i cui tappi e coperchi sono di plastica possono essere immessi sul mercato solo se i tappi e i coperchi restano attaccati ai contenitori per la durata dell’uso previsto del prodotto”.

I requisiti riguardano le bottiglie di plastica, ma anche gli “imballaggi compositi” come i cartoni del latte o del succo di frutta, ma non i contenitori in vetro. Gli Stati Ue dovrebbero riciclare fino al 90% di bottiglie di plastica monouso entro il 2029 (con un obiettivo intermedio del 77% entro il 2025).

Mentre la stretta entra in vigore in tutta Europa, Roma resta ‘osservata speciale’ sull’attuazione della direttiva: a fine maggio la Commissione europea ha avviato una procedura di infrazione contro l’Italia per non aver recepito “pienamente e correttamente” la direttiva e per aver violato gli obblighi previsti dalle norme sulla trasparenza del mercato unico. Bruxelles attende risposte entro fine luglio, oppure avanzerà sull’iter legale.