A partire dal 28 marzo 2025, entra in vigore una nuova misura, il “Bonus Tari”, che prevede uno sconto del 25% sulla tassa sui rifiuti urbani per le famiglie in condizioni di disagio economico. L’agevolazione si inserisce nel contesto delle misure già esistenti a sostegno delle famiglie con redditi bassi, simili a quelle previste per il bonus sociale energia. La norma, già prevista nel 2019, è ora pronta ad essere applicata, in attesa dell’approvazione finale da parte di Arera (l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente).
Il Dpcm del 21 gennaio 2025, recentemente pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale, stabilisce i criteri per l’accesso all’agevolazione. Secondo quanto previsto dalla normativa, potranno beneficiarne tutte le famiglie che si trovano in condizioni di disagio economico, ossia quelle con un ISEE fino a 9.530 euro. La soglia è elevata a 20.000 euro per i nuclei familiari con almeno quattro figli a carico.
Secondo le stime, l’agevolazione consentirà alle famiglie interessate di risparmiare una cifra che va dai 50 euro ai 150 euro all’anno. L’importo dipenderà dalla tariffa applicata dal singolo comune, che varia in base alla superficie dell’abitazione e al numero dei componenti del nucleo familiare. Dati recenti elaborati da Cittadinanzattiva hanno indicato che nel 2024 la spesa media per la Tari in Italia è stata di 329 euro annui per famiglia, con aumenti rispetto all’anno precedente (+2,6%).
In alcune aree del Sud Italia, il costo medio della Tari arriva fino a 600 euro, mentre nelle regioni del Nord, le tariffe sono significativamente inferiori, con una media attorno ai 200 euro. Tra le città con le tariffe più alte c’è Pisa, con una media di 595 euro a nucleo, mentre la più economica è risultata La Spezia, con 170 euro a famiglia.
L’implementazione della riduzione sulla Tari potrebbe comportare un riequilibrio tariffario per gli altri cittadini. Infatti, per coprire i costi dell’agevolazione, Arera è chiamata a introdurre una componente perequativa che potrebbe essere applicata a tutti gli utenti, domestici e non domestici. L’introduzione di tale componente potrebbe comportare un aggiornamento delle tariffe attraverso l’adozione di provvedimenti entro il mese di luglio. La gradualità dell’applicazione delle agevolazioni potrebbe essere prevista per un periodo di dodici mesi, in modo da minimizzare gli impatti sulle tariffe generali, come riportato nel Dpcm.
L’introduzione di questo sconto rappresenta un passo importante verso la riduzione della pressione fiscale per le famiglie più vulnerabili, pur mantenendo un equilibrio nelle tariffe generali per tutti gli utenti.