Mercoledì 29 giugno la commissione Bilancio e Finanze della Camera ha respinto un emendamento del M5S al decreto Aiuti contro la realizzazione dell’inceneritore di Roma, progetto annunciato qualche mese fa dal sindaco Roberto Gualtieri. La modifica chiamava in causa le direttive europee e il piano rifiuti della regione Lazio, che prevede la progressiva eliminazione degli inceneritori sul territorio e “la contestuale adozione di soluzioni tecnologiche e gestionali destinate esclusivamente alla riduzione, riciclo, recupero e valorizzazione dei rifiuti”.
Inoltre l’emendamento puntava anche a ridimensionare le prerogative del sindaco Gualtieri, sostenendo che i poteri del commissario al Giubileo, ruolo assegnato dal Governo al sindaco della Capitale, sono limitati al 31 dicembre 2026. Sottolineava inoltre che i poteri speciali vanno esercitati nel rispetto degli obiettivi del Pnrr, in particolare della tassonomia e del principio ambientale del Do no significant harm (contenuto nelle direttive 008/98/CE, 2010/75/UE e 2003/87/CE).
“Il decreto Aiuti deve sostenere famiglie e imprese, non qualche lobby che a Roma vuole costruire un impianto vecchio e dannoso. Ecco perché oggi nelle commissioni Bilancio e Finanze, abbiamo votato a favore dell’emendamento a mia prima firma nonostante il parere contrario del governo. Tra contrari, astenuti e ‘scappati’ dai lavori della commissione, l’emendamento é stato bocciato, determinando un pericoloso ritorno al passato”. Così la deputata romana del MoVimento 5 Stelle, Francesca Flati. “Parliamo di un impianto costosissimo e inefficiente – riprende Flati – che nascerebbe già vecchio. Questa scelta mette a rischio la salute dei cittadini. Per l’Europa si tratta di una tecnologia dannosa, soltanto residuale e non incentivabile. Ci auguriamo che le forze politiche che hanno votato in questa direzione avranno d’ora in poi la decenza di non fingere di essere paladine della transizione ecologica”