European Bioplastics (EUBP) ha accolto positivamente l’inclusione di alcuni prodotti biodegradabili nel suolo all’interno del Regolamento sui Prodotti Fertilizzanti (FPR) 1009/2019. Tra questi, film pacciamanti, agenti di rivestimento e polimeri idroritentori ora rientrano nella categoria CMC 9 “Altri Polimeri”. In particolare, i film pacciamanti biodegradabili sono stati riconosciuti come miglioratori del suolo nella categoria funzionale del prodotto (PFC).
Dal 20 novembre di quest’anno i film pacciamanti biodegradabili potranno portare il marchio CE, segno di conformità agli standard di sicurezza, salute e protezione ambientale dell’Unione Europea, sottolinea l’associazione che rappresenta gli interessi dell’industria delle bioplastiche europea. Agenti di rivestimento e polimeri idroritentori otterranno invece la certificazione CE a partire dal 17 ottobre 2028. Grazie a questo marchio, i prodotti potranno essere commercializzati senza restrizioni in tutto lo spazio economico europeo.
Secondo Hasso von Pogrell, Direttore di European Bioplastics, i film pacciamanti biodegradabili certificati hanno un comportamento agronomico comprovato e benefici per l’ambiente. Utilizzati da oltre vent’anni, questi materiali offrono prestazioni paragonabili ai film plastici convenzionali: favoriscono l’aumento della resa e della qualità delle colture, aiutano a controllare le erbe infestanti e migliorano le condizioni di temperatura e umidità del suolo.
L’associazione sottolinea inoltre che questi prodotti rappresentano una soluzione ideale in quei contesti in cui il recupero e riciclo dei film agricoli non risulta praticabile. Infatti, i film pacciamanti convenzionali con spessore inferiore a 30 µm sono spesso difficili da recuperare e rischiano di accumularsi nei campi, contribuendo all’inquinamento da microplastiche.
I film pacciamanti biodegradabili, al contrario, sono progettati per biodegradarsi direttamente nel suolo, eliminando la necessità di processi di recupero o smaltimento post-raccolta. L’inclusione nel FPR rappresenta un significativo passo avanti per la bioeconomia sostenibile in agricoltura e un contributo concreto alla riduzione delle microplastiche nei terreni.