Nuove regole Ue sui diritti passeggeri ferroviari, più spazio anche alle bici

Il regolamento, approvato il 29 aprile dal Parlamento Europeo, non solo incoraggia l'intermodalità con 4 posti bici previsti per ogni treno, ma propone, tra le altre cose, più itinerari alternativi in caso di ritardi o cancellazioni e migliore assistenza alle persone a mobilità ridotta

A man in winter clothes, waiting with his bike, the train. In the background the train that is about to arrive.

Più spazio alle biciclette nel nuovo regolamento Ue sui diritti dei passeggeri ferroviari: almeno 4 posti bici in ogni treno, ma bisognerà attendere qualche anno. La normativa, approvata il 29 aprile dal Parlamento Europeo, è una boccata d’aria fresca per la mobilità sostenibile comunitaria, anche se effettivamente si poteva fare di più, come richiesto da molte associazioni ambientaliste. Il testo approvato non solo incoraggia l‘intermodalità ma propone più itinerari alternativi in caso di ritardi o cancellazioni e migliore assistenza alle persone a mobilità ridotta.

In attesa della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del regolamento, si apprende che ogni treno, come detto, dovrà avere almeno 4 posti dedicati alle biciclette sulle tratte internazionali e nazionali Ue, anche se i singoli Stati potranno decidere di aumentarne il numero in base alla domanda di trasporto e alle dimensioni delle vetture. La ECF (European Cyclists’ Federation) l’anno scorso, nell’ambito dei negoziati per l’aggiornamento del precedente regolamento, aveva chiesto all’Europa di dedicare almeno 8 spazi per le biciclette montate sui treni nell’acquisto di nuovo materiale rotabile.

Nell’anno dedicato dall’Ue alle ferrovie, viene quindi approvato un nuovo regolamento che punta sugli effetti degli spostamenti combinati bici-treno per impattare meno sull’ambiente. Il testo entrerà in vigore 20 giorni dopo la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell’Unione europea e le disposizioni saranno applicabili due anni dopo. Per avere più spazio dedicato alle biciclette bisognerà invece attendere 4 anni dall’entrata in vigore del regolamento.

In questo contesto la nuova regolamentazione affida un ruolo fondamentale alle imprese ferroviarie che, tranne in alcuni casi (fasce orarie di punta o per ragioni di sicurezza legate al peso e alle dimensioni delle bici), dovranno garantire ai passeggeri il diritto di portare a bordo la propria due ruote. Per il trasporto del mezzo potrebbero essere richiesti il pagamento di una somma in più oltre al biglietto e la prenotazione.

Si farà spazio alle bici a partire dalle procedure di appalto. Le imprese ferroviarie, con i nuovi approvvigionamenti o per l’ammodernamento dei treni, dovranno infatti prevedere un numero adeguato di posti. E ancora, i gestori delle ferrovie definiranno o aggiorneranno appositi piani su come aumentare e migliorare il trasporto di biciclette, previa consultazione pubblica. Sono previste alcune deroghe all’applicazione del regolamento. Per esempio sulle tratte regionali in cui però non sono ammesse eccezioni alle disposizioni che facilitano l’uso del treno per le persone con disabilità e il trasporto delle bici.

Per il ministro delle Infrastrutture e dell’edilizia abitativa, presidente del Consiglio, Pedro Nuno Santos, portoghese, “Il regolamento rappresenta un importante passo avanti per quanto riguarda l’accessibilità ai servizi ferroviari per le persone a mobilità ridotta. I gestori dell’infrastruttura e le imprese ferroviarie dovranno adeguarsi e rendere i servizi ferroviari progressivamente accessibili a tutti. Il regolamento segna anche un’altra svolta: l’obbligo di fornire spazi per biciclette a bordo di treni che di norma non sono in grado di offrire servizi “porta a porta”. L’integrazione dei modi di trasporto “ecologici” migliorerà la mobilità dei passeggeri e accrescerà l’attrattiva delle ferrovie”.