L’atteggiamento sia dei cittadini sia delle imprese in materia di sensibilità ambientale e sviluppo sostenibile è mutato molto negli ultimi anni. Alcune ricerche testimoniano, infatti, che in Italia l’84% dei consumatori è disposto a pagare di più per un prodotto o servizio green e che il 43% associa ai prodotti/servizi “sostenibili” una qualità superiore.
Le motivazioni che spingono un numero sempre maggiore di imprenditori a intraprendere, tra le scelte di responsabilità sociale d’impresa, il percorso della sostenibilità ambientale possono essere molteplici: per pragmatismo, in un’ottica di risparmio economico; per imitazione, con l’intento di migliorare la propria immagine sul mercato; per opportunità, in quanto sono i clienti a richiedere questo cambiamento; infine, per convinzione, perché è una scelta che fa parte della loro filosofia di vita e del proprio impegno sul territorio.
In questo processo di “acquisizione di consapevolezza ambientale” un ruolo determinante possono giocarlo anche le associazioni di categoria e le istituzioni locali: intraprendere azioni di sensibilizzazione sul tema, rivolte a cittadini e a imprese può infatti rivelarsi fondamentale per veicolare comportamenti responsabili e spronare all’adozione di soluzioni sostenibili
IL PROGETTO
Da qui l’idea di un progetto nato per sensibilizzare gli operatori della somministrazione di cibo nei confronti del tema della riduzione di rifiuti e della lotta allo spreco alimentare per coinvolgere i consumatori, attraverso la diffusione di buone pratiche anche fuori casa, nell’adozione di comportamenti e abitudini più rispettose del valore etico e ambientale prima ancora che economico, dei nostri comportamenti quotidiani di acquisto.
Il 90% dei ristoranti è già attrezzato con comuni contenitori in alluminio per il delivery/asporto o per consentire ai clienti di portare via il cibo ordinato e non consumato. Tuttavia la crescita forzata del delivery ha determinato anche un maggior impatto degli imballaggi sull’ambiente.
Per questo Ascom Confcommercio e Epat Torino, con il coordinamento della Città di Torino, di Camera di commercio, con il supporto di Amiat Gruppo IREN, lancia un mini percorso di sensibilizzazione dal titolo “Bag TO Nature” che si inserisce nel filone di attività della Città “Verso rifiuti zero” e nell’ambito della campagna del Ministero della Transizione Ecologica “Plastic Free – Challenge”.
L’iniziativa è rivolta ad operatori del settore della ristorazione tradizionale e veloce ed ai consumatori, per valorizzare la lotta allo spreco in ogni sua forma, sia con l’utilizzo di contenitori biodegradabili e compostabili per le attività di asporto, delivery e home food bag, sia evitando sprechi di prodotti alimentari.
Un percorso contro lo spreco alimentare e a favore della riduzione di imballaggi: 40 mila food bag in carta e bioplastica biodegradabile e compostabile, per portare a casa il cibo non consumato, per il delivery o l’asporto, realizzate da S.I.S. distribuite con il supporto di Novamont saranno consegnate gratuitamente alle imprese torinesi del settore alimentare, come bar, ristoranti e gastronomie.
Le prime 200 aziende che aderiranno a tale progetto, che non comporta alcun costo, avranno diritto alla presenza sul sito Ascom per il delivery ed asporto, a spazi promozionali con video dell’iniziativa e riceveranno gratuitamente 200 food bag.
Unico onere sarà la compilazione di un questionario di gradimento e consigli sulla tipologia e qualità dei prodotti ricevuti.
Ascom Confcommercio e Epat Torino intendono dare ulteriore volano alla promozione della sensibilità ambientale organizzando una serie di webinar rivolti a tutti gli operatori torinesi e organizzati in collaborazione massimi esperti di sostenibilità ambientale in materia di:
– Lotta allo spreco alimentare: dalle politiche alimentari urbane alle buone pratiche nelle attività di somministrazione
– Riduzione della produzione di rifiuti: dalla scelta dei materiali ai meccanismi di raccolta e smaltimento
– Impatto zero: costruire comunità sostenibili a partire dalla propria impresa (risparmio energetico, riqualificazione degli spazi privati, economia circolare e buone pratiche).
“Le scelte delle nostre imprese si ripercuotono sul contesto non solo economico, ma anche territoriale e sociale in cui sono insediate dimostrando il connubio imprescindibile tra Commercio e Territorio. Negli ultimi anni registriamo un’attenzione crescente degli imprenditori al tema della sostenibilità ambientale, in particolare alla riduzione del consumo di energia, al contenimento della produzione di rifiuti e alla diffusione di comportamenti efficienti e virtuosi anche in materia di lotta allo spreco di cibo – dichiara la presidente Maria Luisa Coppa. La pandemia ha acceso i riflettori sull’importanza del commercio di vicinato e con questa iniziativa vogliamo ricordare ai consumatori che premiare le imprese di prossimità vuol dire anche fare una scelta d’acquisto che fa bene all’ambiente e alla comunità.”
“L’impegno verso una riduzione dei rifiuti è uno degli obiettivi della strategia “Torino verso Rifiuti Zero” del Piano d’azione Torino 2030 Sostenibile e Resiliente, per una città pulita, sana e circolare anche grazie una serie di interventi finalizzati a ridurre lo spreco di materie prime e di risorse materiali – dichiara l’assessore all’Ambiente della Città di Torino Alberto Unia -. Iniziative come questa, che coinvolgono gli attori del territorio in percorsi virtuosi avviati dall’Amministrazione, si inseriscono perfettamente nel percorso avviato verso un modello di sviluppo della città improntato sull’economia circolare, con buone pratiche per la riduzione degli sprechi alimentari e per sensibilizzare sui temi del recupero e della sostenibilità ambientale.”
“Il modo in cui produciamo, consumiamo e sprechiamo il cibo è tra le principali cause della distruzione del suolo, dell’inquinamento, della perdita di biodiversità e dei cambiamenti climatici. Progetti come “Bag TO nature” sono sperimentazioni importanti per il ridisegno del ciclo degli scarti alimentari perché trasformano il rifiuto alimentare in risorsa, in un’ottica di circolarità delle risorse e di decarbonizzazione anche dei sistemi di consumo”, ha dichiarato Andrea Di Stefano, responsabile progetti speciali e comunicazione di business di Novamont. Diversamente dai contenitori in plastica tradizionale che una volta contaminati con il cibo sono difficilmente riciclabili, la food bag in Mater-Bi e carta realizzata da S.I.S. consente il recupero integrale dello scarto alimentare; grazie alle sue caratteristiche di biodegradabilità e compostabilità, infatti, la food bag di S.I.S. può essere raccolta con la frazione organica dei rifiuti e insieme ad essi essere avviata a compostaggio per poi trasformarsi in humus con cui riportare fertilità nei suoli”– ha concluso Di Stefano.
“Delivery, asporto e food bag per casa, sono proposte degli esercizi di somministrazione, ristoranti e bar, che hanno contribuito a far attraversare la tempesta della pandemia e si profilano come nuove opportunità anche nel ritorno alla normalità – aggiunge il direttore di Epat Torino Claudio Ferraro. Oggi più di ieri pertanto diventa obbligatoria una scelta etica e rivolta al futuro della nostra terra, a favore dell’ambiente, del riciclo e contro lo spreco alimentare. Per questo l’iniziativa “Bag TO future”, un percorso di sensibilizzazione accompagnato da “food bag” in materiali che consentono il recupero integrale. Un supporto a nuove linee commerciali ed alla crescita della sensibilità ambientale degli operatori e dei consumatori.”
“Amiat opera quotidianamente sul territorio della Città per realizzare una corretta gestione dei rifiuti e per favorire politiche di riduzione nella produzione di scarti; progetti come “Bag T0 nature” sono di grande ispirazione perché consentono di porre l’attenzione alla sostenibilità ambientale in un ambito importante qual è la ristorazione. Questa iniziativa assume particolare importanza in un momento in cui il settore della ristorazione è messa in grande difficoltà dalla pandemia che ha reso necessario adottare soluzioni sempre più innovative per poter continuare a operare – ha concluso Christian Aimaro presidente di Amiat Gruppo IREN. Il gruppo di cui Amiat fa parte ha recentemente approvato un Piano Industriale che fa della sostenibilità ambientale il cardine di tutti gli investimenti e in questo contesto l’azienda non può che sostenere iniziative coerenti con questa visione”.