Non si arresta la corsa della concentrazione di CO2 nella nostra atmosfera. Secondo i dati del Centro Aeronautica Militare di Montagna (C.A.M.M.) sul Monte Cimone nel mese di gennaio 2021 la media mensile della concentrazione di anidride carbonica (CO2) è stata di 420.26 ppm (parti per milione). Nello stesso mese del 2020 il valore è stato di 415.89 ppm (parti per milione).
“Durante il mese di gennaio 2021- scrivono i militari – le misure di CO2 sul Monte Cimone sono state effettuate in 29 giorni su 31. Il massimo tra le medie giornaliere è stato misurato il giorno 11 ed è pari a 427.15 ppm. Il minimo è stato misurato il giorno 29 ed è pari a 418.03 ppm”.
Il grafico (figura 1) aggiornato a gennaio 2021 rappresenta l’andamento delle medie mensili negli ultimi 5 anni. La curva nera nel grafico di figura 2 rappresenta l’andamento delle medie giornaliere di CO2 presso la stazione di Monte Cimone nel periodo marzo 1979 – gennaio 2021.
“Tali valori – ricordano i militari dell’Aeronautica – sono stati calcolati a partire dalle medie orarie di ‘fondo’ (ossia medie che, in base a certi criteri di selezione dati, rappresentano valori non soggetti ad influenze locali). Le medie giornaliere così ottenute hanno subito un processo di post-elaborazione, in base al quale è stato inibito il contributo di fenomeni che presentano una variabilità con un periodo uguale o minore di 150 giorni. Analogo processo di post-elaborazione hanno subito i dati rappresentati dalla curva rossa nel grafico della figura 2. In questo caso però sono stati inibiti i fenomeni che presentano una variabilità con un periodo uguale o minore di 667 giorni, in modo da eliminare il contributo dell’oscillazione stagionale. Di fatto la curva rossa è il trend della CO2. Osservando la Serie storica senza il contributo dell’oscillazione stagionale (curva rossa). Il trend in figura è di 1.86 ppm/anno”.
Il sito del Monte Cimone, la montagna più alta degli Appennini Nord-Occidentali situato in Emilia Romagna, è rappresentativo delle condizioni atmosferiche che si presentano nelle regioni dell’Europa Meridionale e del Mediterraneo Settentrionale. È particolarmente adatto alla misura di concentrazioni di fondo di gas serra (per valore di fondo si intende il valore di concentrazione non soggetto all’influenza di sorgenti locali) grazie alla sua distanza da grandi centri urbani ed industriali (le maggiori città e aree industriali sono situate in pianura, a circa 40 km di distanza) e per la sua altitudine (sopra l’atmospheric boundary layer per gran parte dell’anno – l’atmospheric boundary layer è lo strato di atmosfera che si estende dalla superficie a circa 1 km di altezza; al suo interno l’aria risente dell’interazione e dell’attrito con la superficie con conseguente formazione di moti turbolenti verticali dalla superficie verso l’alto; al di sopra del boundary layer l’interazione superficie-aria è trascurabile, il movimento dell’aria è prevalentemente orizzontale e non c’è il rischio che l’aria venga influenzata da sorgenti locali).
Fonte: Aeronautica Militare