“I prossimi passi devono includere una valutazione approfondita, non solo degli impatti rispettivi dei diversi scenari verso la neutralità climatica, ma anche della loro fattibilità. Va considerato il contributo dell’industria cartaria che sistematicamente contribuisce alla gestione sostenibile delle foreste, alla decarbonizzazione energetica, alla circolarità e al consumo sostenibile” afferma il dg Assocarta Massimo Medugno a margine della pubblicazione della nuova comunicazione della Commissione Europea, avvenuta ieri 6 febbraio, sugli obiettivi climatici al 2040.
Si tratta di un testo non vincolante che avvia un processo per fissare un nuovo traguardo per i livelli di emissione di CO2 della Ue. “L’obiettivo proposto ieri dalla Commissione è ambizioso, come chiede la comunità scientifica, – dice l’associazione degli industriali della carta – ma deve basarsi su realtà economiche complesse che nessuno degli scenari unici proposti dalla Commissione valuta in modo appropriato”.
“Nel corso dell’ultimo decennio, l’UE ha dimostrato di essere leader nella politica climatica, stabilendo una direzione chiara da seguire. Adesso la Commissione dovrebbe dare priorità all’incentivazione delle aziende a scegliere l’Europa come meta per gli investimenti negli sforzi di decarbonizzazione” aggiunge Medugno.
La CEPI, confederazione europea delle industrie cartarie in linea con i rappresentanti di tutta la filiera cartaria e forestale, “chiede un approccio cauto nella stima della quota di CO2 assorbita dalle foreste come parte dei modelli elaborati dalla Commissione Europea. Il cambiamento climatico ha infatti impattato sulla capacità delle foreste di funzionare come serbatoi di carbonio ed è anche importante non basarsi su un approccio basato su emissioni bilanciate attraverso ‘compensazioni’ dalla natura. Al contrario, la Commissione deve puntare su misure che consentano gli investimenti per ridurre le emissioni”.
Ancora: “Il costo della transizione sarà infatti elevato. A questo proposito la Commissione Europea stima la necessità di investire 1,5 trilioni di Euro l’anno solo nel settore energetico. Il primo obiettivo è di mantenere le industrie ‘made in Europe’ che investono sui territori, tramite una politica industriale che costituisca un quadro complessivo favorevole agli investimenti”.
“In ogni scenario, il sistema energetico dell’UE necessita di essere largamente decarbonizzato entro il 2040, poiché obiettivi ambiziosi richiedono un aumento nell’offerta di energia non fossile. Il settore della carta è già in prima linea tra le industrie ad alta intensità energetica. La sua specificità lo rende un candidato ideale per il primo impiego di una vasta gamma di tecnologie energetiche rinnovabili esistenti che spesso non sono ancora ampiamente utilizzate in contesti industriali”.
Infine: “Non è solo l’energia che deve liberarsi dai combustibili fossili, ma anche i materiali. Nel documento pubblicato ieri, uno scenario ‘Life’ quantifica anche gli effetti sul clima di stili di vita sostenibili risultanti da cambiamenti nelle preferenze dei consumatori e misure di economia circolare. Lo sviluppo del settore della carta dimostra come una bio-economia circolare possa limitare le necessità di materie prime e rispondere a una crescente domanda da parte dei cittadini dell’UE per la sostenibilità sostituendo prodotti fossili con materiali alternativi derivanti fonti rinnovabili”.