E’ intervenuto oggi (martedì 29 novembre, ndr) al Forum Qualenergia, a Roma, il direttore di Assocarta Massimo Medugno che ha illustrato come l’industria cartaria italiana, campione di economia circolare, può contribuire al raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas climalteranti e della neutralità carbonica al 2050 con l’utilizzo, nel proprio mix energetico, di biometano e biogas e promuovendo la forestazione.
Grazie all’impiego di fibre di cellulosa ottenute da legno proveniente da foreste gestite in maniera sostenibile e a un sistema di economia circolare efficiente ed efficace, che ha raggiunto livelli record nel tasso di riciclo (negli imballaggi l’85% raggiunto con anticipo rispetto all’obiettivo UE al 2030), l’industria cartaria mette a disposizione di imprese e cittadini un materiale circolare, caratterizzato da una bassa impronta di carbonio e in grado di sostituire i materiali di origine fossile e minerale in un numero crescente di applicazioni.
A margine della sostenibilità delle materie prime dell’industria cartaria va inoltre ricordato che le foreste italiane occupano quasi il 40% del territorio e assorbono annualmente attraverso la fotosintesi circa 40 milioni di CO2, cioè fino al 10% dei gas serra nazionali, sequestrandole nella biomassa e nel suolo. Offrono quindi un contributo fondamentale allo sforzo di decarbonizzazione del Paese. Per la forestazione urbana, con l’avviso pubblico di marzo 2022, è iniziato una procedura per mettere a disposizione 330 milioni di euro per piantumare 6,6 milioni di alberi fino al 2024 nei comuni italiani con una scadenza al prossimo 20 luglio. Obiettivo che può essere raggiunto con un intervento importante da parte dell’industria.
“Potendo contare su una materia prima intrinsecamente decarbonizzata, l’attenzione del settore negli anni si è quindi rivolta alla riduzione delle emissioni di gas serra del proprio processo produttivo, con l’obiettivo ultimo della decarbonizzazione. Un processo che negli anni passati si è basato sugli investimenti in efficienza nell’impiego di energia per il processo produttivo (-20% negli ultimi 20 anni), nell’autoproduzione di energia per mezzo della cogenerazione e nella piena conversione verso il combustibile a minore emissione disponibile, ovvero il gas naturale, dismettendo altre fonti combustibili fossili” afferma Massimo Medugno
Per raggiungere i nuovi e sfidanti obiettivi di riduzione delle emissioni sono ora necessarie nuovi investimenti che dovranno guardare a un insieme di diverse soluzioni, rafforzando l’impegno nelle direzioni già intraprese e affiancandovene di nuove. “L’industria cartaria guarda quindi a nuove strade e grazie alla cogenerazione, con la quale ha dimostrato di saper convertire con la massima efficienza l’energia primaria contenuta dal metano, si candida a diventare un utilizzatore privilegiato di biogas e biometano, anche ottenuto dai proprio scarti di produzione, in sostituzione del metano di origine fossile. L’impiego di nuovi combustibili rinnovabili quali il biogas, ma anche l’idrogeno, non potranno infatti prescindere dall’ottimizzazione del loro impiego, che può avvenire principalmente negli impianti di cogenerazione” aggiunge Medugno.
L’industria cartaria è quindi ora impegnata nell’adeguamento della propria dotazione impiantistica per poter impiegare i combustibili rinnovabili, la parziale elettrificazione dei processi e il recupero dei propri scarti di produzione.
“Per arrivare agli obiettivi di neutralità carbonica è però necessario che il Paese si doti delle infrastrutture che consentano la produzione e il trasporto di metano ottenuto da fonti rinnovabili, inclusi gli scarti delle cartiere, e si programmino investimenti nelle infrastrutture per l’idrogeno e la produzione e stoccaggio di energia elettrica rinnovabile” conclude Massimo Medugno.
In questa fase non va inoltre dimenticato il ruolo fondamentale del gas naturale quale strumento di transizione in grado di mantenere condizioni competitive idonee a non disperdere gli asset cogenerativi esistenti di cui avremo bisogno anche in futuro. Condizione fondamentale anche per mantenere sul territorio l’industria del riciclo. Se infatti la produzione di cellulosa vergine dispone di biomasse tali da renderla già oggi la principale utilizzatrice di energia rinnovabile, il riciclo della carta ha bisogno di una fonte combustibile che ad oggi è il gas naturale. Garantire l’accesso al gas naturale oggi e ai combustibili rinnovabili in futuro è quindi funzionale al sistema di riciclo nel nostro Paese.