“Il voto che attende il Parlamento Ue il 7 giugno, sulle regole comunitarie per le emissioni climalteranti delle auto, potrebbe aiutare a spianare la strada all’indipendenza energetica dell’Europa e realizzare vantaggi significativi per l’ambiente, i consumatori e la salute pubblica”. Lo affermano 51 Ong in un appello pubblico inviato ai deputati di Strasburgo. Tra le associazioni anche le italiane Legambiente, Kyoto Club e Cittadini per l’Aria di Milano. “Stabilire in questo decennio obiettivi di CO2 più elevati per le case automobilistiche – scrivono – accelererà la transizione europea verso le auto elettriche, che, insieme a un minor numero di viaggi privati e un sistema di mobilità pubblica più efficiente, rappresenta la chiave per decarbonizzare il trasporto su strada”.
“Le auto elettriche consumano zero petrolio e quindi sono una misura strutturale chiave per svezzare l’Europa dalla sua abitudine al petrolio – dicono le ong ai deputati – In qualità di decisori politici dell’Ue, avete l’opportunità, attraverso la revisione degli standard dell’UE in materia di CO2 per auto e furgoni, di decidere con quale rapidità l’Europa passerà dal motore a combustione verso una mobilità economica e senza emissioni, con tutte le benefici aggiuntivi che porteranno all’ambiente, ai conducenti e alla salute pubblica”.
Per avere una possibilità di combattere il cambiamento climatico e per ripulire l’inquinamento atmosferico ponendo fine alla dipendenza dell’Europa dai combustibili fossili, i gruppi chiedono ai deputati di:
Sostenere una data di eliminazione graduale a livello Ue per le vendite di autovetture e furgoni nuovi con motore a combustione interna (compresi gli ibridi plug-in) il più vicino possibile al 2030 ma non oltre il 2035;
Mettere in atto obiettivi di riduzione della CO2 significativamente più elevati per le case automobilistiche sia nel 2025 che nel 2030, con un obiettivo intermedio aggiuntivo di almeno il 45% nel 2027;
Rifiuta le false soluzioni “verdi” – come i combustibili elettronici – spinte dall’industria petrolifera e del gas che consentirebbero alle case automobilistiche di acquistare crediti di carburante per rispettare i loro obiettivi di CO2;
Smettere di dare alle case automobilistiche il cosiddetto bonus ZLEV, che indebolisce significativamente i loro obiettivi di CO2 se vendono veicoli a zero e basse emissioni, automobili che devono comunque produrre;
Porre fine all’abbonamento gratuito alla CO2 per le auto più pesanti rimuovendo il fattore di adeguamento della massa che è uno dei motivi principali dell’aumento delle vendite di SUV altamente inquinanti.
Il 7 giugno ai deputati del Parlamento Ue verrà chiesto di aumentare gli standard per le case automobilistiche negli anni 2020 e 2030, che le Ong considerano cruciale sia per garantire che le case automobilistiche mantengano le loro promesse di veicoli elettrici sia per consentire ai paesi dell’UE di raggiungere i loro obiettivi climatici nazionali. Accelerando la produzione di massa di auto elettriche, entro la metà di questo decennio i veicoli elettrici diventeranno in media più economici da acquistare rispetto agli equivalenti a benzina.
Una proposta per porre fine alla vendita di auto e furgoni con motore a combustione nel 2035 consentirà a tutte le auto e furgoni in circolazione di raggiungere emissioni zero entro il 2050, che secondo i gruppi è il minimo indispensabile per l’Europa per diventare climaticamente neutrale entro quella data. Ma qualsiasi scappatoia che consenta alle auto che bruciano combustibili elettronici di rimanere in vendita porterebbe a una legge inapplicabile che aumenterebbe i costi per i consumatori e le aziende automobilistiche, allontanando le quantità limitate di combustibili sintetici disponibili da trasporti più difficili da decarbonizzare come gli aerei e navi. Anche le auto alimentate a combustibile sintetico emettono ossidi di azoto (NOx) velenosi quanto i motori a combustibili fossili.
Le autovetture e i furgoni sono la fonte del 15% di tutte le emissioni di CO2 in Europa e sono la principale causa di inquinamento tossico da biossido di azoto, che abbrevia la vita di oltre 40.000 europei ogni anno.