I delegati di 174 paesi mondiali sono riuniti dal 23 al 29 aprile ad Ottawa in Canada per il penultimo ciclo di discussione su un Trattato internazionale giuridicamente vincolante che metta fine all’inquinamento di plastica.
L’incontro INC 4 (Iniziativa Intergovernativa di Contrattazione), avviato sotto l’egida del Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP), vede la partecipazione anche di Rete ONU, rete degli operatori dell’usato, rappresentata in Canada da Pietro Luppi, direttore del comitato scientifico dell’associazione, che nel primo giorno di negoziati ha incontrato i rappresentanti dell’Ue durante una riunione organizzata dalla presidenza del Belgio insieme agli altri movimenti di waste pickers del mondo: “Sono state ascoltate le voci dei soggetti vulnerabili – ha raccontato Luppi, soddisfatto di questo primo incontro – Rete ONU insieme è qui per affermare con forza che in Europa questi raccoglitori sono una maggioranza silente ma che fa la maggior parte del lavoro, insieme alle microimprese a conduzione familiare. In Europa non sono ancora riconosciuti come invece in Brasile o India, siamo qui per fare in modo che questo settore sia innanzitutto preso in considerazione”.
“Il riutilizzo fa parte della circolarità e ne fanno parte molti soggetti vulnerabili, che noi rappresentiamo – spiega Alessandro Stillo, presidente di Rete ONU – siamo ad Ottawa per fare sentire la voce di questa categoria che lavora nel settore del riutilizzo e che in Italia è rappresentata da oltre 50mila persone”. Alessandro Giuliani, portavoce della rete spiega: “Si sta chiedendo una transizione giusta nel trattato e noi vorremmo che parta soprattutto da programmi di inclusione emersione, regolarizzazione delle economie vulnerabili del riutilizzo”.