In merito al programma di riduzione e ottimizzazione degli imballaggi messo a punto da Amazon con l’annuncio del passaggio ad imballaggi in carta e cartone 100% riciclabili in Europa, il colosso dell’e-commerce ha anche annunciato che sta valutando l’impiego di sacchetti in bio-blastica. A tal fine, Amazon ha stretto un accordo con l’italiana Novamont (da poco acquistata da Versalis, una filiale chimica del colosso petrolifero italiano Eni).
Basti pensare che solo lo scorso anno, Amazon ha impiegato quasi 86.000 t di plastica monouso in tutto il mondo e che il passaggio a carta e cartone ha coinvolto principalmente l’Europa, dove la regolamentazione degli imballaggi ha portato le aziende a dover eliminare la plastica monouso. Tuttavia, il colosso utilizza ancora la plastica nelle spedizioni che richiedono più protezione da agenti atmosferici e urti.
Ecco perché insieme a Novamont il gruppo ha deciso di sperimentare l’utilizzo di imballaggi biobased in Italia e in Spagna. Si tratta di un materiale compostabile realizzato con amido di mais e oli vegetali che, una volta utilizzato, può essere gettato nella frazione organica sia domestica che industriale.
Amazon, poi, ha fatto sapere che si stanno studiando anche delle opzioni per la gestione dei rifiuti quando non vengano utilizzati materiali compostabili: “Stiamo sperimentando nuovi modelli per raccogliere questi imballaggi dai clienti e riciclarle utilizzando tecnologie di riciclo meccanico o chimico”.
A questo proposito, Amazon ha anche affermato che sta testando sacchetti di imballaggio riutilizzabili nel Regno Unito e in Francia. Questi sacchetti sono progettati per essere durevoli e sigillati con velcro, in modo da poter essere riutilizzati più volte. Da gennaio 2023, infatti, la Francia ha imposto ai servizi di ristorazione in loco di fornire cibo e bevande in contenitori riutilizzabili”.