Finalmente Ama Roma ha un nuovo piano industriale per il triennio 2023-2028. Atteso ormai da mesi, è stato varato dal Cda e approvato il 16 gennaio, si articola su 3 assi strategici: miglioramento del decoro urbano; incremento della raccolta differenziata; sviluppo della logistica e dell’impiantistica. Per raggiungere questi obiettivi, sono previsti in arco piano investimenti pari a oltre 700milioni di euro.
Per il Presidente di AMA S.p.A., Daniele Pace, che ringrazia sentitamente tutti i consiglieri per il contributo fornito all’assunzione di questa importante decisione, “il Piano Industriale appena approvato rappresenta un passaggio fondamentale per AMA e la Capitale e, coerentemente con quanto previsto nel Piano di Gestione dei Rifiuti del Sindaco e di Roma Capitale, permetterà alla città di dotarsi finalmente degli asset impiantistici in grado di chiudere il ciclo dei rifiuti. L’ambizione è quella di posizionare AMA come player e operatore industriale di riferimento nazionale per l’economia circolare, con evidenti benefici di sostenibilità economica e ambientale. Si tratta di un piano realistico che punta ad accrescere il tasso di autonomia gestionale nel medio termine e a migliorare già dall’anno corrente, anche attraverso investimenti nel 2023 su infrastrutture e attrezzature pari a 93 milioni di euro, i servizi di raccolta dei rifiuti, pulizia e spazzamento”.
Roma è un unicum nazionale per dimensioni, caratteriste morfologiche e complessità. AMA effettua quotidianamente interventi di igiene urbana operando su un’area pari a 7 volte quella di Milano, 11 volte quella di Napoli e 13 di Bologna. Il primo obiettivo del Piano strategico è quello di portare la qualità dei servizi di igiene urbana al livello delle più virtuose città e capitali europee. Saranno ottimizzati i servizi dedicati al recupero dei rifiuti a bordo cassonetto; potenziate le attività di spazzamento e lavaggio meccanizzato su tutto il territorio e introdotto un nuovo servizio ad hoc per il decoro di 100 piazze, effettuato con nuove spazzatrici semi-automatiche. La riorganizzazione dei servizi passerà anche dal rinnovamento della flotta aziendale, con l’arrivo di circa 300 mezzi nuovi già nel 2023, e dal piano assunzioni: fino a 600 lavoratori e lavoratriciin più, al netto del turnover, entro il Giubileo del 2025. Per gli eventi giubilari verrà predisposta una task force dedicata.
La raccolta differenziata, che attualmente si attesta al 45,9%, punta al 60% nel 2028. Tra le azioni previste: la realizzazione di 8 nuovi Centri di Raccolta entro il 2026, con un incremento di frazioni riciclabili (legno, ingombranti, Raee, ecc.) conferibili gratuitamente da parte dei cittadini di oltre 40mila tonnellate; l’evoluzione dei modelli di raccolta, che, in arco piano, prevede l’aumento dal 33% al 45% degli abitanti serviti da raccolte di prossimità specifiche, con la riorganizzazione del “porta a porta” e lo sviluppo di domus ecologiche in zone con peculiari caratteristiche urbanistiche; il potenziamento della raccolta differenziata stradale; lo sviluppo del sistema “a campana”, che consente lo svuotamento su qualsiasi lato della sede stradale (già in atto la sperimentazione a viale Libia e viale Eritrea in II municipio) o tramite container scarrabili (in atto la sperimentazione a Tor Bella Monaca in VI municipio); il potenziamento del 20% dei prelievi per le utenze commerciali per incrementare, in particolare, l’intercettazione dei rifiuti dalle utenze “food” (ristoranti, bar, pizzerie, eccetera). I nuovi servizi, effettuabili anche con mono-operatore, permetteranno di recuperare personale per attività di pulizia e spazzamento. Per la prima volta, sarà avviata la sperimentazione di un servizio dedicato per la raccolta differenziata dei materiali assorbenti (pannolini/pannoloni) e sarà possibile consegnare i rifiuti tessili anche in alcuni Centri di Raccolta.
Il nuovo Piano Industriale punta, infine, ad abbattere la dipendenza da terzi della municipalizzata capitolina e ad aumentare la sua autonomia nella gestione integrata dei rifiuti raccolti dall’attuale 13% a oltre il 70% mediante la realizzazione, oltre a quanto già previsto per i rifiuti urbani indifferenziati di Roma dal Piano di Gestione dei Rifiuti varato dal Campidoglio (impianto di termovalorizzazione) di 8 nuovi impianti per il trattamento delle diverse frazioni: i due già autorizzati per i rifiuti organici, due per il trattamento di carta e plastica e quattro impianti più piccoli: uno per i materiali assorbenti, uno per i rifiuti tessili, uno per gli oli esausti e uno per le terre di spazzamento. Sarà previsto anche un potenziamento delle attrezzature relative a trattamento e “filmatura”, al fine di garantire il conferimento del rifiuto urbano residuo anche in assenza di impianti di destino nell’ATO di riferimento. Oltre a garantire la certezza e il controllo degli sbocchi, il nuovo asset impiantistico porterà a una riduzione significativa dei costi di trattamento dei rifiuti e ad un aumento dei ricavi dalla vendita dei materiali differenziati, con oltre 100 milioni di risparmi netti, rispetto ad oggi, al 2028.