Quello accaduto in Germania e in Belgio è un vero disastro climatico, dove in pochi giorni è caduta la pioggia che un tempo scendeva in due mesi e dove il bilancio provvisorio è arrivato già a oltre 80 morti e 1300 dispersi. Nemmeno la Germania, che da anni ha avviato politiche per ridare spazio ai fiumi, è al sicuro dalle conseguenze peggiori del cambiamento climatico.
Non c’è più tempo e l’azione climatica va accelerata a ritmi esponenziali se vogliamo evitare le conseguenze più pericolose e ingestibili. L’azzeramento delle emissioni (mitigazione) va attuato nel più breve tempo possibile, ben prima del 2050, e nel contempo vanno messe in campo DAVVERO le politiche di adattamento.
In Italia, per esempio, il Piano di adattamento è ancora fermo e non è mai passato alla fase attuativa. Pensando a quanto successo in Germania, dobbiamo immediatamente rendere operativa una politica basata sul ripristino degli ecosistemi fluviali e sul recupero degli spazi che abbiamo rubato ai fiumi. Dal dopoguerra ad oggi, nel nostro Paese, abbiamo tolto ai fiumi circa 2000 kmq, un’enormità di spazio e le conseguenze di questo sono e saranno sempre più devastanti.
A proposito di adattamento, il WWF ha chiesto di avviare un grande piano di ripristino ambientale, come chiede anche la Strategia Europea per la Biodiversità che impegna gli Stati a rinaturalizzare e riconnettere almeno 25000 km di fiumi entro il 2030. Per questo il WWF Italia, in collaborazione con ANEPLA, ha promosso un grande progetto per la rinaturazione del Po – ora nel PNRR italiano, proprio per recuperare spazio al grande fiume, ripristinarne i servizi ecosistemici e tutelarne la biodiversità.
Questo è un primo grande passo per l’adattamento ai cambiamenti climatici nel nostro Paese, ma è ancora troppo poco e ancora troppi sono gli interventi che vengono realizzati nei nostri corsi d’acqua assolutamente inadeguati (canalizzazioni e tombinature di corsi d’acqua, ancora consumo di suolo lungo le fasce fluviali, traverse, dighe, taglio della vegetazione ripariale, escavazioni in alveo con la scusa della manutenzione idraulica…) e di cui subiremo le conseguenze presto.
Abbiamo reso estremamente vulnerabile il nostro territorio e possiamo star certi che da questa tragica emergenza dell’alluvione passeremo alla siccità, come sta avvenendo con sempre più frequenza da diversi anni.
Il WWF per sensibilizzare sulla necessità di cambiare gestione sui nostri fiumi in favore di una diffusa azione di adattamento ai Cambiamenti climatici e per la loro rinaturazione ha avviato la campagna LIBERIAMO I FIUMI a cui tutti possono partecipare.
Il WWF da anni chiede anche politiche giuste ma accelerate per azzerare le emissioni climalteranti, in modo da cercare di limitare il riscaldamento globale a 1,5°C. Se continuiamo a questi ritmi, con una concentrazione della CO₂ in atmosfera che a giugno ha toccato le 419 parti per milione, cioè ai livelli di 3 milioni di anni fa, saremmo destinati ad aumenti superiori ai 3°C e il mondo sarebbe un posto incompatibile con la civilizzazione umana e con la sopravvivenza di milioni di specie animali e vegetali.
Quella del clima, insieme alla perdita della biodiversità, sono ormai la vera crisi che tutti i governi devono affrontare: in questo senso attendiamo una forte risposta dal G20 a presidenza italiana per favorire una convergenza al rialzo nelle sedi multilaterali.
Per armonizzare le politiche nazionali sul clima, il WWF, insieme alle altre associazioni ambientaliste Greenpeace, Legambiente, Kyoto Club e Transport&Environment, presenterà la richiesta e una proposta di contenuti per una legge sul clima in Italia che verrà illustrata nel webinar su zoom dal titolo “IN ITALIA CI VUOLE UNA LEGGE SUL CLIMA: PROPOSTA DEGLI AMBIENTALISTI A GOVERNO E PARLAMENTARI” e si terrà martedì 20 luglio alle ore 15,30.