In una nuova nota, Sima denuncia un fenomeno climatico senza precedenti, destinato a trasformare radicalmente il panorama urbano e ambientale. Con l’arrivo di una nuova ondata di calore, le previsioni indicano che, nei prossimi giorni, le temperature raggiungeranno livelli superiori a quelli di città mediorientali come il Cairo e Riyad, generando un allarme per la salute pubblica e per gli ecosistemi.
Secondo l’analisi dell’Osservatorio Anbi sulle Risorse idriche, questo aumento termico si inserisce in un quadro di riscaldamento globale che, come evidenzia Sima, comporta conseguenze dirette. A riguardo, il presidente della Società Italiana di Medicina Ambientale, Alessandro Miani, ha dichiarato:
“Il surriscaldamento che sta interessando l’Italia – spiega il presidente Sima, Alessandro Miani – non solo altera l’equilibrio degli ecosistemi, minacciando elementi fondamentali come acqua, aria e cibo, ma modifica anche la frequenza e la distribuzione di numerose malattie infettive.” Miani sottolinea come l’aumento delle temperature favorisca la diffusione di agenti patogeni, creando le condizioni ideali per la proliferazione di zecche, zanzare e altri parassiti, responsabili della trasmissione di gravi malattie quali il virus Zika, la febbre dengue e la malaria.
Riguardo l’impatto sull’ambito alimentare, il presidente di Sima specifica che, l’innalzamento delle medie temperature aumenta la sopravvivenza di cisti di protozoi e batteri patogeni, contribuendo alla contaminazione di prodotti alimentari, in particolare quelli ittici.
Secondo Miani, non meno preoccupanti sono gli effetti psicologici legati all’intenso calore urbano, che ha portato a un incremento dei disturbi psichici, fino ad arrivare, in casi estremi, al suicidio. Per il Presidente è quindi urgente adottare strategie di prevenzione e assistenza integrate, coinvolgendo sia le autorità sanitarie che il tessuto sociale.
Dal punto di vista ambientale, la crisi attuale non si limita a un impatto locale. Sima avverte che il deterioramento di acqua, aria e cibo rischia di generare un circolo vizioso, con effetti a catena sugli ecosistemi e sulla biodiversità. La contaminazione e la diffusione di agenti patogeni, unitamente alla trasformazione degli habitat naturali, impongono un intervento coordinato e tempestivo da parte delle istituzioni.