Settantacinque giorni per candidarsi e 12 categorie che spaziano dalle Buone Pratiche di prevenzione degli sprechi di Comuni, imprese, scuole, associazioni e cittadini, alla promozione dell’economia circolare e della biodiversità, alla sensibilizzazione sui valori della Dieta mediterranea anche attraverso la divulgazione scientifica e saggistica: è il Premio Vivere a Spreco Zero 2022, 10^ edizione dei piccoli “Oscar” italiani della sostenibilità promossi dalla campagna Spreco Zero di Last Minute Market con il patrocinio dei Ministeri della Transizione Ecologica, degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e del Lavoro e delle Politiche Sociali, in sinergia con la Rappresentanza della Commissione Europea in Italia, ANCI, la Regione Emilia Romagna
C’è tempo fino al 15 settembre 2022 per candidarsi: al centro del Premio, ancora una volta, le Buone Pratiche, via maestra verso il traguardo degli Obiettivi di Sostenibilità fissati dall’Agenda ONU 2030, con un focus speciale dedicato, nel 2022 della grande siccità e della guerra in Ucraina, ai temi di acqua ed energia: «Se il cambiamento climatico sta presentando il conto e la grande sete si è aggravata – spiega il fondatore Spreco Zero, l’agroeconomista e accademico Andrea Segrè – con la drammatica guerra in Ucraina si ulteriormente acuita la crisi energetica: la diversificazione nell’approvvigionamento e le strategie di transizione energetica verso modelli di produzione e consumo sostenibile richiederanno comunque la massima attenzione per garantire a tutti condizioni di vita adeguate, nel corso del prossimo inverno e negli anni a venire. La 10^ edizione del Premio Vivere a Spreco Zero vuole lanciare una raccolta concreta e replicabile di Buone pratiche per la prevenzione e riduzione del consumo dell’acqua e dell’energia. Una call rivolta a tutti, come nello stile del Premio: Enti pubblici, aziende e cittadini potranno segnalare le loro bestpractices, i progetti concreti di risparmio idrico ed energetico, le attenzioni e abitudini quotidiane che potrebbero essere virtuosamente “copiate”. Inclusi gli stili alimentari: perché dietro ai pasti che consumiamo quotidianamente ci sono enormi quantità di acqua e di energia: circa 3.600 litri per un’alimentazione a base di carne e 2.300 litri per una dieta vegetariana. Tutti siamo coinvolti nella corsa a ostacoli verso i 2030 e gli Obiettivi di sviluppo sostenibile».
«In un momento di crisi come quello attuale è davvero importante conformarsi a sistemi che riducano gli sprechi e le perdite alimentari. – ha spiegato Marina Sereni, Vice Ministra degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale – Il Ministero degli Esteri ha ben chiara questa priorità. Una campagna nazionale per il contrasto al food loss and waste richiede tempo per produrre risultati concreti. Tuttavia, è ora che bisogna iniziare. L’Italia ha un grande potenziale e grandi eccellenze in questo settore, che può mettere a disposizione e può impiegare per impostare piani nazionali anti-spreco».
«Sono convinta che anche quest’anno ci sarà una grande partecipazione – ha dichiarato il Sottosegretario alla Transizione Ecologica Vannia Gava, nel suo intervento – Il Premio sarà utile per capire in quale direzione va il Paese in relazione a temi come la prevenzione degli sprechi, che è anche un dovere civile, l’economia circolare, la promozione della biodiversità. La sensibilizzazione è importante per tutti e in particolare per le giovani generazioni. Puntare alla sostenibilità e realizzare la transizione ecologica significa anche prevenire lo spreco in ogni sua forma e nelle abitudini quotidiane, serve il contributo di tutti: enti pubblici, imprese e cittadini».
Nel suo intervento, Roberto Natale, Direttore Rai Per la Sostenibilità – ESG, ha sottolineato l’importanza di «Rendere ancora più popolare la lotta agli sprechi, mettere il grande potenziale comunicativo della Rai al servizio dei temi dell’economia circolare, arrivare nelle case delle persone con l’ambizione di cambiare i nostri comportamenti quotidiani: questi sono tra i compiti più interessanti e attuali che può assegnare a sé stesso il servizio pubblico. Già la Rai fa molto, con campagne che hanno aperto la strada; ma vuole essere ancora più incisiva e influente. È anche per questo che la neonata direzione Rai Per la Sostenibilità dà volentieri il suo pieno sostegno al Premio».
«È stato facile – ha commentato la divulgatrice scientifica Eliana Liotta, Ambasciatrice di Sostenibilità 2022 della campagna Spreco Zero – con l’aria condizionata e le docce, per gli esseri umani privilegiati di questa Terra, quelli che consumano più energia, isolarsi dai fastidi del clima. Ma noi siamo invece del tutto dipendenti dall’ambiente e non abbiamo modo di sfuggire ai limiti della natura. Perché noi siamo natura e perché il clima non è solo qualcosa che accade, ma qualcosa che costruiamo, giorno dopo giorno. Il sistema alimentare incide per un terzo sulla produzione di gas serra, per questo gli esperti suggeriscono di virare verso una dieta che abbia una base vegetale, come la dieta mediterranea delle origini. Il cibo gentile per il pianeta è lo stesso che salvaguarda la salute del nostro corpo. E la “rivoluzione delle forchette” include anche una strada semplice nella quale possiamo impegnarci ogni giorno: non sprecare acqua, non sprecare cibo».
«Stiamo tutti in un equilibrio un po’ instabile fra la siccità, la carenza d’acqua, una guerra molto vicina a noi e i postumi di pandemia – sperando che siano tali – ha osservato l’altro Ambasciatore di Sostenibilità 2022 della campagna Spreco Zero, Massimo Cirri, giornalista e conduttore di Caterpillar Rai Radio2 – Possiamo però guadagnare in stabilità facendo attenzione a come usiamo le cose: qualsiasi atteggiamento legato all’antispreco e ai gesti rispettosi un po’ ci salva questo dobbiamo fare adesso come persone, come comunità e come cittadinanza, rendendo questo approccio una tendenza. il tempo non è tantissimo: siamo tutti un po’ in affanno, noi e la terra. Il Premio Vivere a Spreco Zero propone di cucire i rapporti che ci legano gli uni agli altri, i nostri piccoli gesti individuali con le grandi scelte della politica nel mondo. Se si rompe l’equilibrio torniamo in affanno … ma ce la faremo …».
«E’ cruciale sottolineare –ha aggiunto Luca Falasconi responsabile scientifico del Premio Vivere a Spreco Zero – come sia fondamentale il contributo di ogni cittadino nella lotta al cambiamento climatico. Non dobbiamo pensare che l’apporto di ogni singola persona sia come una goccia nel mare, perché la portata del contributo di ognuno di noi è ben maggiore. Se creiamo un ponte tra spreco – cibo – acqua, vedremo come azzera lo spreco di cibo domestico, di ognuno di noi, vuol dire evitare lo spreco di una quantità di acqua (quella utilizzata per produrlo, trasformarlo, trasportarlo ecc. ecc.) che è ricompresa tra i 600 e gli 800 litri a settimana. Solo questo dato ci dà la vera portata del contributo di ognuno di noi! Ecco perché condividere le buone pratiche che ogni giorno ognuno di noi mette in pratica risulta essere cruciale per contrastare non solo lo spreco alimentare ma anche il cambiamento climatico.»
«La consapevolezza dei consumatori sul ruolo dell’imballaggio nella lotta allo spreco sembra crescere – ha affermato il presidente CONAI Luca Ruini – Quasi un italiano su due oggi si dichiara disposto a pagare fino al 5% in più per un pack capace di conservare più a lungo un prodotto alimentare. La buona notizia è anche che un italiano su quattro dichiara di cercare informazioni sui materiali di cui l’imballaggio è composto e sul suo conferimento in raccolta differenziata: segno di una crescente attenzione alla sostenibilità».
«Emil Banca, la Bcc emiliana che da sempre sostiene la campagna Spreco Zero, quest’anno ha deciso di andare oltre: “Passare dagli attuali 360g di cibo buttato a settimana dai nostri 800 collaboratori a poco più di 330. È questo l’obiettivo che, assieme agli esperti dell’Osservatorio Waste Watcher che hanno condotto uno studio all’interno della nostra azienda, abbiamo fissato per il 2022 anche nel nostro Piano di Sostenibilità. Per raggiungerlo – ha spiegato Gian Luca Galletti, vicepresidente Emil Banca – stiamo puntando sulla formazione, promuovendo una cultura rispettosa dell’ambiente e delle persone».
PREMIO VIVERE A #SPRECOZERO 2022: 12 CATEGORIE PER LO SVILUPPO SOSTENIBILE
Sono 12 le categorie in gara al Premio Vivere a Spreco Zero 2022: Amministrazioni Pubbliche, Imprese, Scuole, Cittadini, Associazioni, Economia Circolare, InnovAction, Biodiversità, Saggistica, Dieta Mediterranea, Ortofrutta, e la speciale categoria Acqua / Energia. Le candidature dovranno pervenire fra il primo luglio e il 15 settembre 2022 attraverso il form pubblicato nella homepage del sito sprecozero.it
I cittadini potranno partecipare, inviando i loro video e/o le loro foto che testimoniano l’utilizzo di buone pratiche di riduzione e prevenzione degli sprechi alimentari, corredati da una breve descrizione. I cittadini, in particolare, potranno inviare i loro consigli di buone pratiche di prevenzione degli sprechi e azioni di sviluppo sostenibile attraverso upload di video di max 60 secondi realizzati in formato orizzontale o in alternativa inviando fino a 3 foto collegate a una buona pratica o a comportamenti virtuosi. Sia il video che le foto andranno accompagnati con un breve testo (max 400 caratteri) di illustrazione del suggerimento filmato o fotografato. I 3 video e le 3 foto più interessanti secondo la Giuria 2022 del Premio saranno pubblicati sul sito della campagna e premiati con omaggi di prodotti agroalimentari. Le terne finaliste saranno proclamate il 16 ottobre 2021, Giornata Mondiale dell’Alimentazione. I vincitori saranno premiati il 29 novembre 2022, a Bologna. Il Premio Vivere a Spreco Zero è sostenuto da un team di aziende e istituzioni impegnate nella promozione dei valori legati allo sviluppo sostenibile, ciascuna affianca un obiettivo del Premio. Sono Conai, Eni, Emil Banca, Conad, Natura Nuova, Unitec, Assomela, Alce Nero, Camst.
LA GIURIA
La Giuria del Premio Vivere a Spreco Zero, presieduta dal fondatore Last Minute Market e Spreco Zero Andrea Segrè, Professore ordinario all’Università di Bologna, è composta da un team di giornalisti e voci di riferimento in tema di sostenibilità: sono Roberta Badaloni redazione TG1, Antonio Cianciullo, responsabile canale Ambiente “Terra”/HuffPost, Massimo Cirri Caterpillar Rai Radio2, Luca Falasconi docente Università di Bologna e coordinatore scientifico del Premio Vivere a Spreco Zero, Marco Fratoddi direttore responsabile Sapere Ambiente, Massimo Giannetti responsabile settimanale ET / IL Manifesto, Roberto Giovannini giornalista e responsabile sostenibilità Terna, Elisabetta Guidobaldi giornalista Agenzia Ansa – caposervizio, Silvia Marra, socia e Consigliere Amministrazione di Last Minute Market, Cristina Nadotti redazione La Repubblica /Green&Blue, redazione Prometeo/Agenzia Adnkronos con Loredana Errico Francesca Romano Stefania Marignetti, Stefano Rodi redazione Sette / Corriere della Sera, Edoardo Vigna responsabile Pianeta 2021 Rcs/ Corriere della Sera, Daniela Volpe project manager campagna Spreco Zero e curatrice del Premio, Silvia Marra project manager Last Minute Market. La Giuria sarà affiancata per ciascuna categoria da un rappresentante dell’azienda partner abbinata.
DATI 2022: TUTTI PAZZI PER LA DIFFERENZIATA
Al top delle scelte e dell’impegno personale per lo sviluppo sostenibile svetta la raccolta differenziata, quasi un plebiscito che il 92% dei cittadini dichiara di realizzare ogni giorno. Segue l’attenzione alla prevenzione e riduzione degli sprechi alimentari (91%), la riduzione degli acquisti con imballaggi di plastica (90%), il consumo di cibo proveniente da allevamenti rispettosi degli animali (88%) e la riduzione dell’acquisto dei prodotti con imballaggi usa e getta (88%). In tema di prevenzione degli sprechi, l’indagine internazionale condotta da Waste Watcher in 8 Paesi del mondo – Cina, Stati Uniti, Russia, Regno Unito, Canada, Germania, Spagna e Italia – con campione statistico di 8mila interviste, evidenzia diverse strategie messe in atto dai consumatori del pianeta. A sorpresa, sulla tecnologia vince ancora la lista della spesa, insieme ad altri accorgimenti della vecchia economia domestica: dagli Stati Uniti alla Russia, passando per Canada, Italia, Spagna e Germania, il ricorso alle app salvacibo –alert sul proprio cibo in scadenza ai dispositivi di scambio o acquisto degli alimenti invenduti – resta abitudine ristretta a non piu’ del 9% della popolazione. Dal 3 al 7% in Italia, dal 4 al 9% in Spagna, dal 5 al 7% nel Regno Unito e in Canada, fino al 9% negli Stati Uniti e non più del 5% in Russia. Fra le strategie antispreco nelle case prevale ancora la classica lista della spesa, oltre il 70% quasi ovunque. È pratica diffusa nei Paesi europei e anglofoni l’assaggio del cibo appena scaduto, per accertarsi se sia ancora consumabile prima di gettarlo: lo fanno soprattutto spagnoli, inglesi, tedeschi e canadesi (oltre 4 cittadini su 5), a ruota seguono Italia e Stati Uniti, meno convinti di questa pratica i cinesi, solo 1 cittadino su 2. Gli italiani e in generale i cittadini europei sembrano piuttosto timidi e impacciati con la ‘doggy’ bag al ristorante: la chiedono solo 4 clienti su 10 che non riescono a consumare il pasto. Esaminando diversi comportamenti: il 34% degli italiani dichiara di volersi spostare “a piedi oppure in bicicletta” e: il 31% di voler lavorare da casa per ridurre le emissioni, il 26% andrà in vacanza nei luoghi che non richiedono aereo.
Info, bando e dettagli sulle categorie del Premio Vivere a spreco zero 2022: sprecozero.it