Aggiornamento Regolamento rifiuti di Torino: per Pro Natura e Rifiuti Zero ci sono luci e ombre

"Il Reg. 280 necessitava di un aggiornamento. Nel buon lavoro svolto si individuano però alcuni punti critici", dicono le associazioni, tra cui la "resa all’adeguamento alla 'normale amministrazione' dettata dal piano Regionale" che "toglie spazio alle proposte e partecipazione del Consiglio Comunale, delle Circoscrizioni e altre rappresentanze". E poi "il principio di non 'incrementare le condizioni di inquinamento atmosferico' contrasta con la disponibilità ad ospitare la quarta linea di incenerimento rifiuti presso TRM"

Il 2 dicembre 2024 l’assessora all’Ambiente del Comune di Torino, Chiara Foglietta, ha presentato le modifiche al Regolamento rifiuti della Città, il cui ultimo ultimo aggiornamento risale a marzo 2005. L’obiettivo generale è quello di “rispondere con uno strumento adeguato alle attuali esigenze di sviluppo sostenibile, agli obiettivi di neutralità climatica, alla promozione di una maggior sensibilità ecologica e all’attuale contesto socio-economico”. Più nel concreto era necessario effettuare degli adeguamenti normativi.

Il documento sta completando il suo iter di approvazione, con la valutazione da parte delle 8 Circoscrizioni cittadine e l’esame da parte della commissione consiliare competente, in attesa di approdare in Consiglio comunale per il via libera definitivo.

Nel frattempo è stato sottoposto al vaglio di alcuni addetti ai lavori e portatori di interesse, tra cui le associazioni ambientaliste ProNatura Torino e Rifiuti Zero Piemonte, che hanno presentato alcune osservazioni in cui mettono in risalto luci e ombre. “Il Reg. 280 – dicono le associazioni – necessitava di un aggiornamento, sia per recepire le disposizioni di legge e inserire le definizioni dell’evoluzione tecnologica, sia per adeguare la parte sanzionatoria. Nel buon lavoro svolto si individuano però alcuni punti critici. La scomparsa all’art. 1 dei principi e disposizioni a cui conformarsi del ‘Programma Comunale di gestione rifiuti’ sottende a una resa all’adeguamento alla ‘normale amministrazione’ dettata dal piano Regionale e toglie spazio alle proposte e partecipazione del Consiglio Comunale, delle Circoscrizioni e altre rappresentanze come espresso nel nuovo art.3c2″.

Viene inoltre criticata la possibilità di ingrandire l’inceneritore del Gerbido di Torino, che rientra nel progetto di un secondo inceneritore in Piemonte voluto dalla Regione: “All’art.3c1 IV il principio di gestire il servizio ‘senza incrementare le condizioni di inquinamento atmosferico’ contrasta con la disponibilità ad ospitare la quarta linea di incenerimento rifiuti presso TRM“.

Di seguito il documento completo con tutte le osservazioni: