Oramai per Halloween tagliuzzare le zucche per trasformale in orrendi mascheroni dal volto di streghe è diventata una tradizione anche in Italia. Secondo i dati diffusi da Coldiretti sono 40 milioni i kg di zucche prodotte sul suolo italiano nel 2018 mentre, e questo è un dato interessante, l’export nell’ultimo anno è cresciuto del 19%.
Ottimi numeri per i produttori di zucche ma, vista la ricorrenza, pessimi numeri per lo spreco di cibo. Dati certi non esistono per l’Italia ma nel Regno Unito cominciano a chiedersi che fine fanno tutte le zucche vendute anche come prodotti ornamentali? Uno studio promosso da Knorr (qui la notizia di qualche giorno fa pubblicata dal Guardian, ndr) ci svela che il 49% di coloro che comprano una zucca per Holloween butta via la parte commestibile.
Forse in Italia siamo più parsimoniosi, ma è indubbio che in molti buttano via il loro contenuto e tengono il resto per motivi ludici ed estetici. Se per Dostoevskij “la bellezza salverà il mondo” sul cibo andiamoci piano, perché rischiamo di fare un gran danno.
Abbiamo raccontato agli Ecomori di questo studio svolto sulla popolazione britannica e le reazioni sono state davvero interessanti. In molti sostenevano che nel loro paese non si butta via quasi nulla della zucca: dai semi alla scorza tutto è commestibile.
Allora come sensibilizzare i cittadini torinesi a un uso più responsabile della zucca per contrastare lo spreco di cibo? Nulla di più semplice, abbiamo preso una ricetta gambiana per realizzare un ottimo paté di zucca e l’abbiamo fatta assaggiare agli avventori del mercato di Porta Palazzo. Il risultato? Buonissimo!
!!! Attenzione !!! Per chi si stesse chiedendo del perché nella ricetta non sono indicate le quantità degli ingredienti, la risposta è molto semplice. In molte cucine africane (anche a Bari per la verità) è raro l’uso della bilancia quindi, quando parliamo di zucca, si intende semplicemente una zucca intera!
Ovviamente la polpa non sprecatela, utilizzatela per preparare un buon risotto e se è tanta basta surgelarla.