Martedì 28 marzo è stato raggiunto un accordo provvisorio tra il Parlamento e il Consiglio europei che aggiorna le norme Ue sulle infrastrutture per i carburanti alternativi, elettrico e idrogeno su tutti. La normativa è volta ad espandere la diffusione di stazioni di ricarica o di rifornimento per automobili, camion e aerei e rientra nelle politiche europee per raggiungere gli obiettivi di neutralità climatica entro il 2050.
L’accordo informale deve ancora essere approvato dal Comitato dei rappresentanti permanenti del Consiglio e dalla commissione per i trasporti e il turismo del Parlamento, quindi dal Parlamento e dal Consiglio nel loro insieme.
Stazioni di ricarica/rifornimento
L’intesa stabilisce obiettivi nazionali minimi obbligatori per la realizzazione di infrastrutture per i combustibili alternativi e chiede ai paesi Ue di presentare dei piani su come raggiungerli.
I deputati sono riusciti a garantire che entro il 2026 i pool di ricarica elettrica per le auto con una potenza di almeno 400 kW dovranno essere installati almeno ogni 60 km lungo la rete centrale TEN-T – l’insieme delle infrastrutture lineari (ferroviarie, stradali e fluviali) e puntuali (nodi urbani, porti, interporti e aeroporti) considerate rilevanti a livello comunitario – con la potenza della rete che aumenterà a 600 kW entro il 2028.
Per camion e autobus invece l’obbligo di avere una stazione di ricarica è fissato ogni 120 km, ma queste stazioni dovrebbero essere installate su metà delle principali strade Ue entro il 2028 e con una potenza da 1400 kW a 2800 kW a seconda della strada. Sarà inoltre integrato da due stazioni di ricarica per camion in parcheggi sicuri e protetti a partire dal 2028.
In tutti i casi si applicherebbero alcune esenzioni per la diffusione alle regioni ultraperiferiche, alle isole e alle strade con traffico molto scarso.
I negoziatori hanno inoltre concordato di installare stazioni di rifornimento di idrogeno lungo la rete centrale TEN-T almeno ogni 200 km entro il 2031.
Ricarica e pagamento semplici
Gli utenti di veicoli a carburante alternativo dovranno poter pagare facilmente e comodamente presso i punti di ricarica o di rifornimento (con carte di pagamento, dispositivi contactless o, in alcuni casi, utilizzando un codice QR). Il prezzo dei “combustibili” dovrà essere visualizzato per kWh, per minuto/sessione o per kg, essere ragionevole, facilmente e chiaramente confrontabile, trasparente e non discriminatorio, afferma l’accordo.
I deputati hanno assicurato che la Commissione istituirà un “database” dell’UE sui dati sui carburanti alternativi entro il 2027 per fornire ai consumatori informazioni sulla disponibilità, i tempi di attesa o il prezzo nelle diverse stazioni.
Emissioni climalteranti del settore trasporti
I trasporti sono stati responsabili di circa un quarto delle emissioni totali di CO2 dell’UE nel 2019, di cui il 71,7% proveniva dal trasporto su strada, secondo l’Agenzia europea dell’ambiente. Nuove regole sulle infrastrutture per i combustibili alternativi fanno parte del “pacchetto Fit for 55 in 2030”, che è il piano dell’UE per ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 55% entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990, in linea con la legge europea sul clima.
Il relatore del PE Ismail Ertug (S&D, DE) ha dichiarato: “Dobbiamo decarbonizzare il settore dei trasporti, che è ancora responsabile di un’enorme massa di emissioni. I carburanti alternativi e sostenibili e la realizzazione delle infrastrutture adeguate sono fondamentali nella transizione verso un’Europa climaticamente neutra. Le nuove regole aiuteranno a implementare l’infrastruttura per i carburanti alternativi senza ulteriori indugi e garantiranno che guidare e ricaricare un’auto di nuova generazione sia semplice e conveniente come uno che dipende dalla benzina.