“Accolte alcune delle richieste italiane”, ha detto in un rapidissimo commento il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, dopo l’accordo il 4 marzo tra Parlamento e Consiglio Ue sul nuovo Regolamento imballaggi. Aggiunge qualcosa di più la viceministra all’Ambiente, Vannia Gava: “L’esito del Trilogo sul Regolamento imballaggi, che viene incontro su alcuni punti alle posizioni dell’Italia, conferma la bontà delle nostre proposte per tutelare ambiente e imprese. Parziale soddisfazione per la deroga orizzontale agli obblighi di riuso e alle restrizioni che sono state circoscritte. E’ chiaro che non è abbastanza e serve ancora un surplus di riflessione”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha dichiarato: “Il nuovo accordo tra Consiglio Ue e Parlamento Europeo sul regolamento sugli imballaggi è un passo nella giusta direzione, che accoglie una serie di indicazioni italiane e che rimuove delle criticità inizialmente presenti nella posizione della Commissione Europea. L’impianto iniziale del regolamento sarebbe stato penalizzante, non solo per l’industria italiana del packaging, ma anche per molte filiere produttive, dall’agroalimentare alla farmaceutica. C’è ancora da lavorare nel negoziato: continueremo a sostenere le nostre aziende affinché possano operare al meglio e innovare, grazie anche all’eccellenza nel settore del riciclo, che vede l’Italia tra le più avanzate a livello internazionale”.
Ricordiamo che a dicembre 2023 l’Italia era stato l’unico paese tra i 27 ad aver votato contro l’adozione del mandato negoziale del Consiglio Ue sul Regolamento, ultimo passo prima del trilogo. Il 28 febbraio la presidenza belga aveva sottoposto al Coreper, il Comitato dei rappresentanti permanenti all’interno del Consiglio Ue, composto dai capi delegazione degli stati membri e da un alto numero di comitati e gruppi di lavoro ad esso subordinati, un testo rivisto per ottenere il mandato negoziale per il secondo negoziato con il Parlamento, ottenendo un mandato a negoziare sulla base del nuovo compromesso.