È un problema antico quello dell’abbandono dei rifiuti in tante aree della Sicilia, che ormai si sono trasformate in discariche abusive, deturpando l’ambiente e contribuendo all’aumento delle tasse per coprire i costi di pulizia delle strade urbane ed extraurbane. “Una gestione dei rifiuti virtuosa e un servizio efficiente riescono già alla base a disincentivare le pratiche scorrette” sostiene l’assessore regionale all’energia e ai servizi di pubblica utilità, Alberto Pierobon, che la scorsa settimana ha condiviso un post sulla sua pagina Facebook con la proposta di stanziare un fondo di 200 mila euro destinato alla rimozione dei cumuli di immondizia abbandonati nelle strade extraurbane. Tutto questo mentre si attende ancora la pubblicazione del Piano regionale per la gestione dei rifiuti.
Fare una stima sul volume dei rifiuti abbandonati sul territorio regionale non è semplice. “Sono numeri difficili da quantificare – spiega ad Eco dalle Città Pierobon – proprio perché spesso le (N.d.r.: micro discariche) sfuggono dall’attenzione degli enti competenti. Oltre che la quantità dei rifiuti quello che preoccupa è il tipo di danno che provocano, perché non solo deturpano l’ambiente ma causano un grave danno d’immagine e rischiano di disincentivare le persone nella corretta gestione dei rifiuti”. Il fondo di 200 mila euro proposto dall’Assessorato non sembra dunque tarato su un dato concreto e non sarebbe sufficiente a rimuovere tutti i cumuli. A questo proposito Pierobon precisa: “Le somme che abbiamo proposto di stanziare non servono per finanziare direttamente gli interventi, sono la miccia di un percorso virtuoso che vogliamo innescare. Non ci sono soldi che bastano a questo mondo per pulire le discariche, perché senza controlli e sanzioni i cumuli di rifiuti tornerebbero all’infinito come spesso, purtroppo, accade”.
Sul funzionamento del fondo e sugli enti competenti per la rimozione dei rifiuti Pierobon chiarisce che “la pulizia delle strade extraurbane spetta solitamente ad Anas o Liberi consorzi, e in questo rimpallo di competenze ci si mette la carenza cronica di risorse delle ex province. Senza soldi, senza possibilità di avviare controlli e sanzioni, il problema non sarà mai risolto. Creando questo fondo andiamo ad anticipare ai Liberi consorzi le somme per avviare un percorso virtuoso di pulizia delle aree più colpite per poi controllare e sanzionare, restituendo il finanziamento e alimentando nuovamente il fondo”.
Sorvegliare le aree, sanzionare i trasgressori e rimuovere i rifiuti potrebbero non essere gli unici strumenti da mettere in campo. Non si può non tenere conto della difficile gestione dei rifiuti nella regione che attende ancora la pubblicazione del Piano. “Il fenomeno dell’abbandono – conferma l’assessore – ha diverse origini, certamente sanzioni e controlli sono utili e non esaustivi. Il piano rifiuti e in particolare il ddl che abbiamo rivisto e riapprovato in commissione Ambiente all’Ars consentiranno senza dubbio di mettere ordine al sistema garantendo continuità e solidità al servizio di raccolta nei vari ambiti provinciali. E in questo modo si va a ridurre il ventaglio di cause che possono spingere gli incivili a gettare sacchetti e rifiuti ovunque, al netto ovviamente di fenomeni criminali o di altra natura che talvolta emergono da inchieste giudiziarie”.
Inciviltà, malaffare e servizi inefficienti deturpano l’ambiente e incidono anche sulla Tari. Forse bisognerebbe anche fare delle verifiche sui rifiuti più comunemente abbandonati, pensiamo per esempio alle reti da pesca dismesse o ai rifiuti edili, per applicare le sanzioni e intanto sviluppare sistemi di raccolta dedicati lì dove mancano. “Proprio quello che dicevamo prima, a monte del fenomeno delle discariche abusive ci sono tante situazioni che vanno affrontate in maniera sistematica – aggiunge Pierobon – . La riduzione della Tari è legata in parte anche a questi meccanismi, ma sul tributo incidono tanti altri fattori su cui il nuovo piano e il ddl potranno certamente incidere positivamente. Oggi abbiamo oltre 200 affidamenti in Sicilia, un numero spropositato di appalti per la gestione dei rifiuti in cui si registrano spesso criticità a danno del servizio e del territorio. La riforma del settore metterà ordine a tutto questo”.