In molte zone della città di Parigi è possibile vedere i cartelli che delimitano le “rues aux écoles”, ovvero le strade intorno alle scuole che sono state interdette al traffico motorizzato per garantire più sicurezza a ragazzi e genitori, maggior vivibilità dei quartieri e contribuire alla lotta contro l’inquinamento atmosferico. Insomma, pieni poteri ai pedoni.
Alla fine di questo agosto 2022 la capitale francese è arrivata a quota 168 strade scolastiche (a Londra per esempio ce ne sono 500, mentre a Barcellona 120), di cui 114 realizzate a partire dall’estate 2020, quella post-prima ondata pandemica, che ha contribuito non poco al loro incremento. Il totale degli istituti interessati è 204.
Le “strade scolastiche” consistono in sostanza nella pedonalizzazione delle strade intorno alle scuole materne ed elementari. Quando possibile vengono installate barriere rimovibili che consentono il passaggio di mezzi e servizi di emergenza (raccolta rifiuti) ma vietano il passaggio di veicoli a motore. Solo alcuni possono transitare a passo d’uomo per accedere ai parcheggi o consegne per attività commerciali. I pedoni hanno comunque la precedenza.
In Italia c’è da tempo una campagna di sensibilizzazione portata avanti da alcune associazioni, che in occasione della Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e della Campagna Clean Cities “Tutti giù per strada”, ha lanciato un appello ai sindaci delle città di Roma, Milano, Torino, Bologna, Napoli, Genova, Parma, Olbia e Fano chiedendo piani ambiziosi per chiudere al traffico le strade delle scuole nelle proprie città. Per l’occasione fu presentata il volume “Strade Scolastiche – Nuove piazze per le città”, un breve compendio sui vantaggi e strumenti per gli studenti e per le città nel ridurre la presenza di automobili in prossimità dei plessi scolastici che ha l’obiettivo di aiutare cittadini e comuni nella realizzazione e diffusione delle zone scolastiche
I recenti rapporti pubblicati da Clean Cities sono preoccupanti: Roma e Napoli sono tra le città europee con meno spazio dedicato a pedoni e bici, mentre Milano e Torino sono le più inquinate del continente. Le amministrazioni locali non hanno mai fatto abbastanza per mantenere le tante promesse di trasformare le città in modo più sostenibile. Un forte segnale sulle strade scolastiche sarebbe un modo per cambiare rotta.
Tornando alla Francia, alcune delle nuove “rues aux écoles” hanno potuto beneficiare di un programma di sviluppo specifico con la realizzazione di una piattaforma pedonale in pavimentazione chiara (in modo da cercare di diminuire la temperatura dell’asfalto), ampi spazi verdi nel terreno, o, quando possibile, piantagioni di alberi. Grazie alla piantumazione degli alberi si cercherà di creare delle vere e proprie “isole verdi” per contrastare l’inquinamento atmosferico e creare dei veri e propri “condizionatori naturali”.
Ad oggi sono stati realizzati 3.400 mq di spazi verdi e 72 alberi piantati lungo le strade delle scuole. il Comune di Parigi ha inoltre recentemente annunciato la realizzazione di 30 nuove strade scolastiche entro il 2023. Questo in modo da rendere più sicure le strade nei pressi delle scuole materne ed elementari.