Sabato 3 dicembre, a Milano, si è formata una nuova catena umana per la seconda edizione di “ProteggiMi”. La prima ha avuto luogo a inizio novembre in viale Monza e che ha visto la partecipazione di oltre 400 persone. Questa volta, gli attivisti della bici si sono trovati in Corso Buenos Aires, fra piazzale Loreto e Lima per formare la ciclabile umana. Nonostante la pioggia e il freddo, tantissime persone sono scese in strada, a piedi o in bici, per chiedere visibilità e rivendicare la loro presenza sulla strada. Attraverso questo flash mob, gli attivisti della bici, chiedono il rispetto degli spazi a loro riservati e che vengono quotidianamente occupati da auto e furgoni che non tengono considerazione i diritti dei ciclisti.
Nel 2022 a Milano bisogna ancora lottare per il diritto a muoversi in bicicletta. Invece, come si legge sulla pagina Facebook di Genitori Antismog, “il ciclista dovrebbe essere tutelato con grande convinzione, perché la bicicletta non inquina, non fa rumore e non occupa spazio pubblico. Invece i ciclisti pagano spesso con la vita la loro scelta di sostenibilità”.
La ciclabile umana è un format semplice e può essere facilmente replicato ovunque ci siano corsie ciclabili da preservare. Infatti, mentre a Milano si stava svolgendo “ProteggiMi”, catene umane si sono formate anche a Genova, Lecce e Napoli. Città diverse per clima abitudini e morfologia del territorio. Tutte accomunate però dallo stesso desiderio: poter pedalare sulle ciclabili senza continue interruzioni a causa delle auto parcheggiate in divieto di sosta. Più in generale, reclamare maggiore sicurezza e rispetto delle regole da parte degli altri utenti della strada.