Peter Kwadwo, 25 anni del Ghana da tre anni vive a Torino e da due collabora e lavora con Eco dalle Città nella realizzazione di progetti di sensibilizzazione ambientale contro lo spreco alimentare, progetti come RePoPP, la Carovana Salvacibo ma non solo. È stato trai primi Food Prider torinesi che, con il progetto Food Pride, recupera e distribuisce le eccedenze alimentari con l’uso di biciclette unendo così solidarietà e sostenibilità ambientale. Dal mese di luglio è stato tra coloro che hanno preso parte all’estensione del progetto RePoPP in nuovi mercati cittadini garantendo di fatto un afflusso costante di cibo gratuito durante tutta l’estate per i bisognosi della città.
Ciao Peter, giornata faticosa?
No, oggi non fa caldo come nei giorni scorsi. Oggi l’aria è fresca, si respira e pedalare in giro per la città è molto bello.
Pedalare?
Si, tutte le mattine da Porta Palazzo vado con la bicicletta e il carretto in via Baltea 3 da Panacea. Carico il carretto con quello che Panacea non ha venduto il giorno prima e lo porto da Maria.
Maria, chi è Maria?
Maria è una donna che ha un ristorante nel Quadrilatero e che da quando è arrivato il virus ha deciso di preparare i pasti per chi è povero e non può mangiare. Io con gli altri Ecomori l’aiutiamo portando il pane (il ristorante di cui parla Peter è Il Giardino Veg dove la Chef Maria Zingarelli con le sue collaboratrici ha avviato l’iniziativa #cifailaspesa, ndr).
Di quanto pane parliamo?
Quasi 50 kg di pane al giorno, ma pane buono che dura tanti giorni.
Quindi consegni solo pane?
No. Dopo aver consegnato il pane vado al mercato di corso Cincinnato e con il mio amico e collega Prosper recuperiamo la frutta e verdura che avanza per donarla ai bisognosi a fine mercato. In questo mercato abbiamo cominciato a lavorare appena è scattato il lockdown ma ogni tanto sono anche al mercato di Porta Palazzo, Borgo Vittoria e via Porpora.
Quanti chili recuperate al mercato di corso Cincinnato e chi viene a prendere questo cibo?
Ad agosto abbiamo recuperato una media 150kg di frutta e verdura, oggi (mercoledì 26 agosto, ndr) invece abbiamo fatto un record: 260 kg!. Ogni tanto, ma molto raramente, capita che ci regalino anche della carne e del pesce. Poi c’è un ambulante marocchino che all’inizio ci guardava male ma poi, dopo che ci siamo conosciuti, tutti i giorni a fine mercato svuota il suo banchetto del pane e ce lo porta. Tutti i giorni pane e pizza freschi per le persone che frugano tra i bidoni del mercato.
Invece le persone che vengono a prendere il cibo che recuperiamo sono quasi una trentina: donne, anziani, uomini, italiani e stranieri. Tutti all’inizio hanno quasi paura di avvicinarsi, siamo noi che insistiamo, ci presentiamo, spieghiamo cosa stiamo facendo e poi loro tornano tutti i giorni. Nel recupero ci aiutano anche i ragazzi del Comitato Inquilini Case Bianche perché conoscono gli ambulanti, e poi prendono una parte del cibo e lo portano ai bisognosi che abitano nei loro palazzi.
Ti piace quello che fai?
Sì molto. Sono contento di lavorare per aiutare le persone. Poi loro aiutano me perché non parlo bene l’italiano e con loro riesco a parlare e imparare parole nuove.