Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha reso disponibile un documento che propone un quadro d’insieme e una guida ad “Italia Domani”, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia che fa parte del programma Next Generation EU dell’Unione Europea, il fondo da 750 miliardi di euro messo a disposizione degli Stati membri per la ripresa post Covid.
Il documento illustra l’agenda dei lavori, la struttura di governance del PNRR e le modalità di attuazione, dunque uno sguardo complessivo sul Piano, dall’agenda alla governance, dalle procedure per l’attuazione al ruolo delle amministrazioni.
La guida in particolare permette di consultare il cronoprogramma dei traguardi e degli obiettivi intermedi da conseguire e le stime dell’impatto del PNRR sull’economia e sull’occupazione del Paese, in modo da presentare una panoramica sulle sei missioni del Piano, ovvero i sei settori d’intervento prioritari, e sulle tipologie di riforme previste, e il ruolo di coordinamento del MEF nella realizzazione. Si rivolge alle amministrazioni centrali e agli enti locali che dovranno gestire i bandi di gara, ma che può rappresentare un orientamento utile anche per le imprese e i destinatari finali dei fondi.
“Un nuovo Paese è pronto a partire con Italia Domani, il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Italia Domani lascerà una preziosa eredità alle generazioni future, dando vita a una crescita economica più robusta, sostenibile e inclusiva”.
“Con Italia Domani il Paese avrà una pubblica amministrazione più efficiente e digitalizzata. I cittadini italiani beneficeranno di trasporti più moderni, sostenibili e diffusi. Gli investimenti e le riforme di Italia Domani renderanno il Paese più coeso territorialmente, con un mercato del lavoro più dinamico e senza discriminazioni di genere e generazionali. La sanità pubblica sarà più moderna e vicina alle persone”.
“Italia Domani fa parte di Next Generation EU, un progetto di rilancio economico dedicato agli stati membri. L’Italia integra il PNRR con il Piano nazionale per gli investimenti complementari, con risorse aggiuntive pari a 30,6 miliardi”.