di Graziano Esposito
La signora Irene, 84 anni, è una dei tre intervistati/e favorevoli alla chiusura della stazione di Porta Nuova a Torino, trasformandola in un centro commerciale-culturale. Un’idea per altro non nuova a cavallo di elezioni e insediamento di nuove giunte. La signora Irene non mette piede in stazione dal 1971. Eco Dalle Città ha fatto un piccolo sondaggio per capire se tutti i torinesi la pensano così, riguardo questa nuova proposta arrivata dal candidato sindaco Paolo Damilano alle prossime elezioni di ottobre.
Abbiamo fatto 50 interviste usando numeri telefonici presi a caso dalle Pagine Bianche. Nessuno degli interpellati era a conoscenza della proposta di chiusura, rilasciata da Damilano in una intervista al Corriere della Sera. Su 50 persone solo tre si sono dette favorevoli, sette si sono astenute, dichiarando di non sapere o di non essere interessati. Quaranta si sono dette contrarie alla chiusura della stazione, alcuni dei quali in modo deciso. Si tratta dell’80%.
Senza pretese scientifiche riteniamo che il sondaggio di Eco dalle Città sia attendibile. Non è stato fatto tra i passeggeri di porta Nuova ma tra abitanti di Torino che usano il telefono fisso. Prevalentemente anziani, come del resto lo sono gli elettori. Non gli è stato detto quanto ci ha detto Enrico Fedeli nella sua intervista e cioè che solo una parte dei treni che arrivano a porta Nuova rimarrebbe attiva con Lingotto e Porta Susa. Quindi gli intervistati non sono stati influenzati. La percentuale di 80 per cento di contrari e solo 6 per cento di favorevoli è schiacciante.