Se non è una nuova rivoluzione poco ci manca, sta di fatto che dal 30 agosto le regole del traffico di Parigi cambiano radicalmente. Diventa infatti operativa la limitazione della velocità a 30 chilometri orari nella stragrande maggioranza delle strade cittadine. Prima di questa misura, già il 60% circa delle strade parigine era limitato a 30 km/h.
Il provvedimento fa seguito ad una consultazione pubblica in materia organizzata alla fine del 2020 e punta principalmente a migliorare la sicurezza stradale e ridurre l’inquinamento acustico. Rimane il limite a 50 km/h soltanto sui boulevard des Maréchaux e alcuni assi (i viali del Bois de Boulogne e Vincennes, gli Champs-Elysées, l’avenue Foch, l’avenue de la Grande Armée, rue Royale…) e quello dei 70 km/h sulla tangenziale.
Come spiega l’amministrazone cittadina dal 27 ottobre al 27 novembre 2020, è stata organizzata una consultazione relativa alla generalizzazione del limite di velocità a 30 km/h, nella quale il 59% dei parigini si è detto favorevole alla riduzione della velocità: il 39% si è detto favorevole alla generalizzazione, mentre il 20% è favorevole ai 30 km/h, lasciando alcuni assi a 50 km/h. La maggioranza dei partecipanti ha privilegiato il tema della sicurezza stradale (49%) per giustificare la propria scelta. In un’altro sondaggio rivolto a tutti i francesi il 68% dei votanti si è dichiarato favorevole a “limitazione della velocità massima consentita nei centri urbani”.
La Città spiega sul proprio sito quali sono i vantaggi del passaggio al nuovo limite di velocità:
Più sicurezza
La riduzione della velocità autorizzata sulle strade consente, in media, di ridurre il numero di incidenti fisici di circa il 25%. Tale riduzione può raggiungere oltre il 40% per incidenti gravi e mortali. La riduzione della velocità consente anche una migliore convivenza della mobilità all’interno della città.
Metà del rumore
Una riduzione di 20 km/h della velocità degli utenti della strada può dimezzare il rumore (dell’ordine di -3 decibel) in prossimità delle corsie di marcia. L’inquinamento acustico può influire sulla salute e sulla qualità della vita, con ripercussioni fisiche e anche psicologiche (stress, insonnia, depressione, ecc).
Migliore condivisione dello spazio pubblico a vantaggio della mobilità dolce e attiva
La riduzione della velocità limita la pericolosità della strada per tutti gli utenti. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (2004) , il rischio di morte di un pedone in una collisione è dell’80% ad una velocità di impatto di 50 km/he solo del 10% ad una velocità di impatto di 30 km/h. Inoltre, la riduzione della velocità consente di ripensare lo spazio pubblico, di organizzarlo diversamente e di promuovere la mobilità dolce. Aumentando la velocità da 50 a 30 km/h si libera mediamente da 20 a 50 cm di carreggiata che può essere riassegnata ad altri usi: prolungamento di marciapiedi, rinverdimento, realizzazione di piste ciclabili.
Biciclette: il doppio senso di marcia
Il nuovo limite di velocità sarà accompagnato da miglioramenti su un gran numero di corsie a senso unico, in modo che i ciclisti possano circolare contro il flusso del traffico generale. Questo lavoro sarà svolto man mano che si realizzeranno vari cambiamenti in tanti quartieri parigini. Infine, tutte le corsie che soddisfano le condizioni necessarie (larghezza sufficiente, basso traffico veicolare, buona visibilità, ecc.) saranno dotate di una pista ciclabile a doppio senso.
Ovviamente non sono mancate proteste sia politiche che mediatiche al provvedimento. Come spiega un articolo tecnico scritto a quattro mani da due esperti di trasporti su Alternative Economiques, alcuni media francesi sostengono che la riduzione della velocità avrebbe comportato un aumento dell’inquinamento emesso dai veicoli in circolazione, secondo una ricerca del centro studi Cerema. In realtà, spiegano i due esperti, i dati non consentono in alcun modo il confronto delle emissioni in città dove la velocità massima è di 30 o di 50 km/h, perchè la ricerca riguarda le velocità medie e poi perchè “il primo fattore che influenza le emissioni non è la velocità ma l’accelerazione”. La posta in gioco in ambiente urbano, quindi, è quella di limitare l’intensità di queste fasi di accelerazione.