Dal Green Deal europeo è emerso chiaramente che per compiere la transizione verso un’economia climaticamente neutra e realizzare gli obiettivi di sostenibilità ambientale dell’Unione occorrono ingenti investimenti in tutti i settori economici. Una grossa fetta di questi flussi finanziari dovrà provenire dal settore privato e dal Green Deal è emerso che gli investitori e le imprese dovrebbero poter individuare più facilmente gli investimenti ecosostenibili e garantirne la credibilità.
Per raggiungere questo obiettivo, mercoledì 7 luglio la Commissione europea ha adottato la nuova strategia per la finanza sostenibile, che definisce in primo luogo alcune iniziative per affrontare i cambiamenti climatici e altre sfide ambientali, aumentando nel contempo gli investimenti — e l’inclusione delle piccole e medie imprese — nella transizione dell’UE verso un’economia sostenibile.
La proposta di norma europea per le obbligazioni verdi creerà uno standard rigoroso, a cui aderire volontariamente, per le obbligazioni che finanziano investimenti sostenibili. La Commissione, sulla base dell’articolo 8 del regolamento Tassonomia, ha adottato oggi un atto delegato relativo alle informazioni che le società finanziarie e non finanziarie sono tenute a comunicare sulla sostenibilità delle loro attività.
Queste iniziative mettono in evidenza la leadership mondiale dell’UE nella definizione di norme internazionali per la finanza sostenibile. La Commissione intende collaborare strettamente con tutti i partner internazionali, anche attraverso la piattaforma internazionale sulla finanza sostenibile, per creare un sistema internazionale solido di finanza sostenibile.
Nuova strategia per la finanza sostenibile
Negli ultimi anni l’UE ha alzato decisamente il tiro nella lotta ai cambiamenti climatici. La Commissione ha già preso provvedimenti inediti per gettare le basi di una finanza sostenibile. La sostenibilità è il nucleo della ripresa dell’UE dalla pandemia di COVID-19 e il settore finanziario sarà di fondamentale importanza per conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo.
La strategia odierna delinea in particolare sei linee d’intervento:
- ampliare l’attuale arsenale legislativo sulla finanza sostenibile per facilitare l’accesso al finanziamento della transizione;
- rendere la finanza sostenibile più inclusiva nei confronti di PMI e consumatori dotandoli degli strumenti e degli incentivi giusti per accedere al finanziamento della transizione;
- rafforzare la resilienza del sistema economico e finanziario ai rischi che incombono sulla sostenibilità;
- aumentare il contributo del settore finanziario alla sostenibilità;
- garantire l’integrità del sistema finanziario dell’UE e monitorarne la transizione ordinata verso la sostenibilità;
- creare iniziative e norme internazionali di finanza sostenibile e sostenere i paesi partner dell’UE.
La Commissione riferirà sull’attuazione della strategia entro la fine del 2023 e sosterrà attivamente gli Stati membri nei loro sforzi di adesione alla finanza sostenibile.
Norma europea per le obbligazioni verdi (EUGBS, European Green Bond Standard)
Allo scopo di incentivare il finanziamento degli investimenti sostenibili, la Commissione ha proposto oggi anche un regolamento su una norma volontaria europea per le obbligazioni verdi (EUGBS, European Green Bond Standard), che introdurrà uno standard rigoroso a cui tutti gli emittenti (privati e sovrani) potranno aderire volontariamente. In settori quali la produzione e la distribuzione di energia, l’edilizia efficiente sotto il profilo delle risorse e le infrastrutture di trasporto a basse emissioni di carbonio, le obbligazioni verdi sono già usate per raccogliere finanziamenti; anche tra gli investitori si registra un forte interesse per queste obbligazioni. Vi è la possibilità di ampliare questo mercato e accrescerne l’ambizione ambientale. La norma europea per le obbligazioni verdi stabilirà uno standard di riferimento sull’uso che le imprese e le autorità pubbliche possono fare di questi strumenti per raccogliere fondi sui mercati dei capitali allo scopo di finanziare investimenti ambiziosi, nel rispetto di requisiti stringenti di sostenibilità e proteggendo gli investitori dall’ecologismo di facciata. In particolare:
- gli emittenti di obbligazioni verdi disporranno di uno strumento solido per dimostrare che stanno finanziando progetti ecocompatibili in linea con la tassonomia dell’UE;
- per gli investitori che comprano le obbligazioni sarà più facile capire che i loro investimenti sono sostenibili, riducendo così il rischio di un ecologismo di facciata.
Potrà aderire alla nuova norma qualsiasi emittente di obbligazioni verdi, anche quelli con sede fuori dell’UE. Il quadro proposto prevede quattro requisiti principali:
- i fondi raccolti dall’obbligazione dovranno essere interamente assegnati a progetti conformi al regolamento Tassonomia;
- deve esserci piena trasparenza sulle modalità di assegnazione dei proventi delle obbligazioni esigendo una comunicazione dettagliata;
- tutte le obbligazioni verdi dell’UE devono essere controllate da un revisore esterno per garantire che il regolamento sia rispettato e i progetti finanziati siano allineati alla tassonomia. È prevista in questo caso una flessibilità specifica e limitata per gli emittenti sovrani;
- i revisori esterni che forniscono servizi agli emittenti di obbligazioni verdi dell’UE devono essere registrati e controllati dall’Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati, in modo da garantire la qualità e l’affidabilità dei loro servizi e delle loro revisioni a tutela degli investitori e dell’integrità del mercato. È prevista in questo caso una flessibilità specifica e limitata per gli emittenti sovrani.
L’obiettivo principale è di creare un nuovo standard di riferimento per le obbligazioni verdi a cui confrontare e, idealmente, allineare gli altri standard di mercato. Con questa norma s’intende affrontare il problema dell’ecologismo di facciata e proteggere l’integrità del mercato al fine di garantire il finanziamento di progetti ambientali legittimi. A seguito dell’adozione odierna la proposta della Commissione sarà presentata al Parlamento europeo e al Consiglio nell’ambito della procedura colegislativa.
Finanza sostenibile e tassonomia UE
Oggi la Commissione europea ha inoltre adottato l’atto delegato che integra l’articolo 8 del regolamento sulla tassonomia, che impone alle società finanziarie e non finanziarie di fornire agli investitori le informazioni sulle prestazioni ambientali dei loro attivi e delle loro attività economiche. Per evitare il prodursi di un ecologismo di facciata i mercati e gli investitori hanno bisogno di informazioni chiare e comparabili sulla sostenibilità. L’atto delegato specifica il contenuto, la metodologia e la presentazione delle informazioni che le grandi società, finanziarie e non, devono comunicare sulla quota delle loro attività commerciali, d’investimento o prestito allineate alla tassonomia dell’UE.
Le società non finanziarie dovranno comunicare la quota del loro fatturato, delle spese in conto capitale e delle spese operative associate alle attività economiche ecosostenibili definite nel regolamento Tassonomia e nell’atto delegato relativo agli aspetti climatici della tassonomia UE, adottato formalmente il 4 giugno 2021, nonché in qualsiasi atto delegato futuro relativo ad altri obiettivi ambientali. Gli istituti finanziari, soprattutto grandi banche, gestori di attivi, imprese di investimento e società di assicurazione/riassicurazione, dovranno indicare la quota delle attività economiche ecosostenibili nel totale delle attività che finanziano o in cui investono.
L’atto delegato sarà trasmesso al Parlamento europeo e al Consiglio, che avranno 4 mesi di tempo, prorogabili di 2 mesi, per esaminarlo.
Dichiarazioni di membri del Collegio
Il Vicepresidente esecutivo Valdis Dombrovskis, che sovrintende anche alla Stabilità finanziaria, ai servizi finanziari e all’Unione dei mercati dei capitali, ha dichiarato: “La strategia odierna sulla finanza sostenibile è fondamentale per generare i finanziamenti privati che servono a realizzare i nostri obiettivi climatici e affrontare altre sfide ambientali. Vogliamo inoltre creare opportunità di finanziamento sostenibili per le piccole e medie imprese. Dato che le sfide globali richiedono un’azione globale, collaboreremo con i nostri partner internazionali per approfondire la cooperazione intorno alla finanza sostenibile. Proponiamo anche una norma per le obbligazioni verdi per combattere l’ecologismo di facciata e indicare in modo chiaro le obbligazioni che sono davvero un investimento sostenibile.”
Mairead McGuinness, Commissaria responsabile della Stabilità finanziaria, dei servizi finanziari e dell’Unione dei mercati dei capitali, si è così espressa: “La strategia che presentiamo oggi definisce la nostra ambiziosa tabella di marcia sulla finanza sostenibile per gli anni a venire. Per conseguire i nostri obiettivi climatici servono sforzi costanti che facciano affluire più denaro nell’economia sostenibile. Sono necessari ingenti investimenti per rendere l’economia più verde e creare una società più inclusiva in cui tutti possano fare la loro parte. Dobbiamo intensificare la cooperazione mondiale sulle questioni legate al clima e all’ambiente, perché è evidente che l’UE non può combattere da sola i cambiamenti climatici, ma deve farlo agendo e coordinandosi con il resto del mondo. La nostra proposta di norma UE per le obbligazioni verdi fisserà inoltre uno standard di riferimento nel mercato e risponderà alle esigenze degli investitori oggi privi di uno strumento affidabile e solido per gli investimenti sostenibili.”
Per ulteriori informazioni
Strategia di finanziamento della transizione verso un’economia sostenibile
Proposta di regolamento relativo a una norma volontaria europea per le obbligazioni verdi
Domande e risposte: regolamento Norma europea per le obbligazioni verdi
Scheda informativa: strategia UE in materia di finanza sostenibile