I lavori di riqualificazione a San Cataldo, nel quartiere Marconi di Bari, proseguono con interventi che includono la pedonalizzazione del lungomare, nuove aree sportive e una spiaggia attrezzata gestita dal ristorante “Provolina”. Tuttavia, crescono le preoccupazioni per l’assenza di un piano di mobilità sostenibile in grado di gestire l’aumento del traffico generato dai nuovi servizi.
Secondo Lello Sforza, esperto di mobilità sostenibile, l’amministrazione comunale sta ignorando il problema. “Senza misure efficaci, il quartiere rischia di finire paralizzato dalle auto, soprattutto con l’afflusso di visitatori verso la Fiera del Levante, il CUS e i cantieri navali”, afferma Sforza.
Le scadenze mancate e gli obblighi europei
Il Ministero delle Infrastrutture ha chiesto ai Comuni di riferire entro il 14 aprile sulle azioni intraprese negli ultimi due anni in materia di mobilità. Tuttavia, non è chiaro come Bari intenda rispettare gli obiettivi del PUMS (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), in vigore da maggio 2023, che prevede la riduzione del traffico e la promozione di alternative all’auto privata.
Dal 2027, inoltre, i Comuni dovranno monitorare e trasmettere i dati a Bruxelles in base al regolamento UE 2024/1679 sulle reti TEN-T. “Se non si agisce subito, San Cataldo diventerà un esempio negativo, non un modello da replicare”, avverte Sforza.
I piani degli spostamenti e il ruolo della Fiera
Un decreto del 2000 obbliga i poli attrattori temporanei, come fiere ed eventi turistici, a redigere piani per la gestione degli spostamenti. Tuttavia, il Master Plan della Fiera del Levante, approvato a fine 2024, punta su nuovi parcheggi, una soluzione criticata perché incentiverebbe ulteriore traffico e consumo di suolo.
“La riqualificazione di San Cataldo è un test per l’approccio generale della città”, conclude Sforza. “Se il Comune non risponde alle richieste del Ministero, sarà difficile evitare il collasso della viabilità nell’area.”