Spazio pubblico e mobilità attiva, Fiab e ReCUI promuovono il principio di One Health

Nel corso dell’Assemblea nazionale 2025 della Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, conclusasi a Parma, è stata rilanciata la collaborazione con la Rete delle Cattedre UNESCO Italiane per un approccio integrato alla qualità della vita urbana. L'iniziativa mette al centro il legame tra mobilità attiva, salute e democrazia dello spazio pubblico, con un nuovo modello fondato su sostenibilità, inclusione e trasformazione culturale

mobilità attiva One Health

La mobilità attiva come leva per ridefinire lo spazio pubblico e rafforzare la coesione sociale è stata al centro dell’Assemblea Nazionale 2025 della Fiab – Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta, svoltasi a Parma presso il Palazzo del Governatore.
Durante l’evento, si è consolidata l’alleanza con la Rete delle Cattedre UNESCO Italiane (ReCUI), attraverso una visione condivisa sullo spazio pubblico e la mobilità attiva ispirata al principio di One Health, che integra salute umana, ambientale e sociale in un’unica prospettiva di intervento urbano.

Un nuovo spazio urbano orientato alla salute, all’inclusione e alla qualità della vita

La tre giorni ha alternato momenti interni a sessioni pubbliche, tra cui il convegno “Città, territorio, mobilità attiva”, che ha analizzato il ruolo della ciclabilità nello sviluppo urbano. Numerosi interventi hanno sottolineato come uno spazio pubblico progettato per pedoni e ciclisti favorisca non solo la salute fisica, ma anche la partecipazione civica e la vitalità economica.
Secondo dati dell’Unione Europea, le città con maggior qualità della vita coincidono con quelle in cui una quota significativa degli spostamenti avviene in bicicletta.

I benefici delle Città 30: meno incidenti, meno inquinamento, meno consumi

Nel corso del convegno è stato presentato uno studio dell’Università di Atene, che ha analizzato gli effetti delle cosiddette “Città 30”. La riduzione del limite di velocità a 30 km/h ha comportato una diminuzione media delle emissioni del 18%, con picchi del 29%, e una riduzione dei consumi di carburante del 7%, fino a un massimo dell’11%.

L’esperienza di Bologna, citata da Andrea Colombo, ha mostrato una riduzione del 49% delle vittime stradali e zero pedoni deceduti nel primo anno di attuazione del modello.

Un nuovo linguaggio per una nuova mobilità

Nel corso dei lavori è stato sottolineato il superamento della definizione di utenti deboli per ciclisti e pedoni, sostituita con quella di utenti preziosi, secondo l’indirizzo comunicativo promosso dalla European Cyclists’ Federation, di cui Fiab è parte.
L’obiettivo è contribuire a un cambio culturale, che riconosca il ruolo attivo di questi soggetti nella costruzione di città più sicure, accessibili e funzionali per tutti.

Educazione, ricerca e governance: la collaborazione Fiab-ReCUI

Uno dei momenti centrali dell’assemblea è stato l’intervento di Patrizio Bianchi, in rappresentanza di ReCUI, che ha ricordato l’accordo siglato con Fiab nel 2024.
L’intesa mira a valorizzare le competenze accademiche e il radicamento territoriale della federazione per sviluppare progetti educativi, campagne di sensibilizzazione e supporto tecnico agli enti locali.
Particolare attenzione sarà rivolta ai percorsi casa-scuola e casa-lavoro, ambiti strategici per favorire la diffusione di buone pratiche di mobilità attiva.

Le istituzioni chiamate a un cambio di paradigma

Durante la seconda parte del convegno si è aperto un confronto politico sul ruolo delle istituzioni. Carlotta Bonvicini, assessora del Comune di Reggio Emilia e delegata ANCI, ha sottolineato la necessità di integrare salute, ambiente e coesione sociale in un’unica agenda pubblica. Irene Priolo, assessora della Regione Emilia-Romagna, ha evidenziato gli investimenti in mobilità sostenibile – oltre 200 milioni di euro all’anno – ribadendo che il Green Deal europeo rappresenta una chiave di sviluppo, non un vincolo.

Esperienze locali e buone pratiche: dal Po alla bicicletta

Tra i progetti citati anche la Riserva MAB UNESCO “Po Grande”, che mira a connettere borghi, ciclovie e tratti fluviali, coinvolgendo comunità locali e giovani. Ludovica Ramella, dell’Autorità di Bacino del Po, ha presentato il progetto ROBIN, che coinvolge 13 Comuni e promuove una visione integrata di sviluppo territoriale.

L’assemblea si è conclusa con il rinnovo delle cariche nazionali. Luigi Menna è stato eletto Presidente Fiab, affiancato da Susanna Maggioni nel ruolo di Vicepresidente. Il nuovo Consiglio Nazionale guiderà la Federazione per i prossimi tre anni. Nel suo discorso, Menna ha sottolineato la volontà di rafforzare l’azione territoriale e di dialogare con le istituzioni, ponendo la mobilità attiva al centro di un progetto che integra giustizia sociale, salute pubblica e partecipazione democratica.

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