Raccolta differenziata dell’organico, calo dei conferimenti e problemi di qualità

La raccolta differenziata dell’organico sta attraversando una fase di rallentamento, con un peggioramento della qualità dei materiali conferiti. Questo emerge dall’analisi di Biorepack, il consorzio per il riciclo degli imballaggi in bioplastica, il cui presidente Marco Versari ha evidenziato le criticità in un’intervista a Ricicla News. Nonostante i risultati ottenuti nel 2022, con il trattamento di 7,5 milioni di tonnellate di rifiuti organici e la produzione di circa 2 milioni di tonnellate di compost, il settore registra una flessione a causa della diminuzione del conferimento di umido domestico e verde urbano

Raccolta differenziata organico conferimenti
Credit: fruitgourmet.it

La raccolta differenziata dell’organico sta attraversando una fase di rallentamento, con un peggioramento della qualità dei materiali conferiti. Questo emerge dall’analisi di Biorepack, il consorzio per il riciclo degli imballaggi in bioplastica, il cui presidente Marco Versari ha evidenziato le criticità in un’intervista a Ricicla News. Nonostante i risultati ottenuti nel 2022, con il trattamento di 7,5 milioni di tonnellate di rifiuti organici e la produzione di circa 2 milioni di tonnellate di compost, il settore registra una flessione a causa della diminuzione del conferimento di umido domestico e verde urbano.

Il Consorzio Italiano Compostatori ha rilevato un calo dei conferimenti agli impianti di 140 mila tonnellate tra il 2021 e il 2022. Tuttavia, nel 2023 le quantità sono risalite di 190 mila tonnellate rispetto all’anno precedente. Tra i fattori che hanno influenzato questa dinamica, ci sono le difficoltà operative dovute a un quadro normativo non completamente definito fino a poco tempo fa. La recente decisione dell’Unione Europea di includere i residui della manutenzione del verde privato tra i rifiuti urbani potrebbe stabilizzare la situazione, ma restano criticità legate all’assenza di obiettivi minimi di riciclo organico a livello europeo.

Un ulteriore problema riguarda la qualità del materiale raccolto. Una ricerca dell’Università di Tor Vergata, commissionata da Biorepack, ha rilevato che il tasso medio di scarti nel compostaggio si attesta al 21,9%, ben oltre la soglia di sostenibilità economica del 15%. Questo scenario mette in difficoltà molti degli 112 impianti che nel 2022 hanno trattato 4,8 milioni di tonnellate di rifiuti organici, poiché i costi di smaltimento degli scarti superano le tariffe della frazione organica stabilite dai Comuni. La comunicazione e la sensibilizzazione dei cittadini possono giocare un ruolo fondamentale nel migliorare la qualità della raccolta: le campagne promosse da Biorepack hanno dimostrato che l’attenzione del pubblico può essere incrementata con adeguate iniziative informative.

Un ulteriore nodo da sciogliere riguarda i sacchetti per la raccolta dell’umido. Nonostante il divieto di commercializzazione delle shopper monouso in plastica tradizionale, in Italia circa il 30% delle buste della spesa non rispetta le norme sulla compostabilità o riutilizzabilità. Alcuni sacchetti sono ancora realizzati in plastica convenzionale o in materiali non conformi. Secondo Versari, nel 2023 si è registrato un arresto nel calo dell’uso di prodotti non conformi, segnando addirittura un aumento per la prima volta in dieci anni. Questo fenomeno rappresenta una sfida ulteriore per garantire una raccolta differenziata efficiente e rispettosa delle normative ambientali.

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