Il Consiglio dei Ministri dell’Energia dell’Unione Europea, che si è riunito il 17 marzo a Bruxelles, ha visto l’intervento del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, che ha posto l’accento sulla necessità di interventi immediati per contrastare l’attuale situazione del mercato energetico.
La principale preoccupazione dell’Italia, come evidenziato dal Ministro, riguarda l’elevato costo dell’energia. “Osserviamo con attenzione i differenziali di prezzo rispetto ad altri Paesi UE e a Paesi terzi, e le conseguenze sulla competitività delle imprese e sulle famiglie“, ha dichiarato Pichetto Fratin.
Pur riconoscendo la validità delle misure previste dal Clean Industrial Deal e dall’Action Plan for Affordable Energy, il Ministro ha sottolineato che tali interventi producono effetti nel medio-lungo periodo. “Sono necessari interventi che portino a una riduzione dei prezzi nel breve periodo“, ha affermato, annunciando che l’Italia presenterà proposte concrete ai Commissari Fitto, Ribera, Hoekstra e Jorgensen.
Un punto cruciale per l’Italia è la revisione del Regolamento stoccaggi. “Riteniamo fondamentale agire tempestivamente sul negoziato per introdurre maggiore flessibilità negli obblighi di riempimento e per evitare speculazioni che hanno causato l’aumento dei prezzi“, ha spiegato Pichetto Fratin.
Il Ministro ha inoltre ribadito il sostegno dell’Italia all’obiettivo della Commissione di favorire il decoupling dei prezzi dell’energia elettrica dal mercato del gas naturale, attraverso la diffusione di contratti a lungo termine e contratti per differenza.
Pichetto Fratin ha espresso apprezzamento per l’impegno della Commissione nel monitoraggio dei mercati energetici e nella promozione degli investimenti per la flessibilità e l’adeguatezza del sistema elettrico, chiedendo al contempo maggiore libertà di manovra per gli Stati membri nell’implementazione delle misure.
Infine, il Ministro ha sottolineato l’importanza dello sviluppo delle interconnessioni tra Paesi UE e con Paesi extra UE, in particolare con il Nord Africa, per diversificare le fonti e creare mercati più competitivi.