Febbraio 2025 tra i più caldi della storia, il clima globale continua a scaldarsi

Secondo il bollettino mensile di Copernicus, l’Europa ha vissuto un inverno particolarmente mite, mentre anomalie termiche hanno interessato anche Nord e Sud America, Asia e Australia. Le precipitazioni sono state inferiori alla norma in molte aree, con condizioni di siccità e incendi, mentre alcune regioni hanno sperimentato eventi meteorologici estremi. Le temperature oceaniche, seppur in lieve calo rispetto al record del 2024, si mantengono su livelli storicamente elevati, confermando la tendenza al riscaldamento globale

Febbraio 2025 temperature

Il mese di febbraio 2025 si conferma tra i più caldi mai registrati a livello globale, con una temperatura media dell’aria superficiale di 13,36°C, superando di 0,63°C la media del periodo 1991-2020. Si tratta del terzo febbraio più caldo mai rilevato, con un valore solo leggermente inferiore a quello del febbraio 2020, che occupa la quarta posizione.

Secondo il bollettino mensile di Copernicus, il programma di monitoraggio ambientale dell’Unione Europea, le temperature elevate hanno avuto conseguenze significative sulla copertura dei ghiacci marini, che ha raggiunto valori minimi storici sia nell’Artico che nell’Antartico.

Temperature globali in aumento e superamento della soglia preindustriale

L’analisi dei dati evidenzia un riscaldamento costante rispetto all’epoca preindustriale. Febbraio 2025 ha registrato una temperatura superiore di 1,59°C rispetto alla media del periodo 1850-1900, utilizzata come riferimento per la soglia preindustriale. Inoltre, è il 19° mese negli ultimi 20 in cui la temperatura media globale è stata superiore di oltre 1,5°C rispetto a tale livello.

L’inverno boreale 2025 (dicembre 2024 – febbraio 2025) si è attestato come il secondo più caldo mai registrato, con un’anomalia di 0,71°C rispetto alla media 1991-2020. Il periodo di 12 mesi compreso tra marzo 2024 e febbraio 2025 ha mostrato un incremento di 1,59°C rispetto al livello preindustriale.

Europa: anomalie termiche e distribuzione delle temperature

Anche in Europa, l’inverno 2025 è stato il secondo più caldo mai registrato, con una temperatura media superiore di 1,46°C rispetto alla media del trentennio 1991-2020. Tuttavia, il valore resta inferiore a quello dell’inverno 2020, che detiene il record con 2,84°C sopra la media.

Nel dettaglio, nel mese di febbraio 2025, le temperature sono risultate particolarmente elevate in Fennoscandia settentrionale, Islanda e Alpi, mentre una vasta area dell’Europa orientale ha registrato valori inferiori alla media.

Al di fuori del continente europeo, temperature sopra la media sono state osservate in gran parte dell’Artico, nel Cile settentrionale, in Argentina, nell’Australia occidentale e in alcune zone degli Stati Uniti e del Messico. Valori inferiori alla media, invece, hanno interessato alcune regioni del Canada, degli Stati Uniti centrali e orientali, nonché vaste aree dell’Asia orientale, tra cui la Mongolia, la Cina e il Giappone.

Precipitazioni e condizioni meteo estreme

Le anomalie climatiche hanno influenzato anche il regime delle precipitazioni. A febbraio 2025, gran parte dell’Europa centrale e orientale, la Spagna sud-orientale e la Turchia hanno registrato piogge inferiori alla media, con un conseguente calo dell’umidità del suolo. Al contrario, un clima più umido della norma ha interessato l’Islanda, l’Irlanda, il Regno Unito meridionale, alcune zone della Francia meridionale e dell’Italia centrale.

Condizioni di siccità si sono verificate anche in molte aree del Nord America, dell’Asia sud-occidentale e centrale, dell’Australia e del Sud America, con episodi di incendi in Argentina. Eventi meteorologici estremi, tra cui cicloni tropicali, hanno colpito l’Africa sud-orientale e il Pacifico meridionale, causando danni significativi.

Temperature oceaniche ancora elevate

La temperatura media della superficie del mare (SST) tra 60°S e 60°N si è attestata a 20,88°C, il secondo valore più alto mai registrato per il mese di febbraio, inferiore di 0,18°C rispetto al record del febbraio 2024. Sebbene l’estensione delle aree con temperature eccezionalmente elevate sia diminuita rispetto a gennaio, alcune regioni come il Golfo del Messico e il Mar Mediterraneo hanno registrato un ulteriore aumento delle anomalie termiche.

L’insieme di questi dati conferma il trend di riscaldamento globale e le implicazioni sempre più evidenti sui sistemi climatici e ambientali del pianeta.

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