Inceneritore Roma, le associazioni: sollecitare Regione su perimetrazione del campo pozzi

Rete Tutela Roma Sud lancia un nuovo appello sulla mancata perimetrazione del campo pozzi Laurentino. Senza interventi urgenti, il rischio è la chiusura di decine di pozzi agricoli a causa dell'inquinamento della falda. Intanto, Acea destina l’acqua depurata al proprio inceneritore invece che all’agricoltura. Chiesti interventi immediati ai Sindaci di Ardea e Pomezia e al Presidente della Regione

Credit foto: Rete Tutela Roma Sud

Rete Tutela Roma Sud comunica che, dopo la richiesta inviata lo scorso dicembre ai Sindaci dei comuni di Ardea e Pomezia affinché sollecitassero la Regione ad adottare la perimetrazione del campo pozzi Laurentino, con la mancata risposta ha proceduto a fare una diffida.

L’assenza di questa perimetrazione – spiega la Rete – oltre a favorire modifiche sull’idoneità del terreno destinato all’inceneritore di Santa Palomba, mette a serio rischio decine di aziende agricole, esponendole al pericolo di contaminazione della falda e alla conseguente chiusura dei pozzi.

La situazione secondo le associazioni è estremamente critica, soprattutto considerando la decisione di Acea Gruppo di destinare l’acqua depurata al proprio inceneritore. Ritengono, infatti, che questa risorsa debba essere prioritariamente impiegata per scopi agricoli. È necessario, inoltre, impedire la realizzazione di nuovi impianti inquinanti nell’area, in conformità con la L.R. 13/2019.

La recente condanna dell’Italia da parte della CEDU per la situazione in “Terra dei Fuochi”, per la Rete conferma la grave responsabilità delle istituzioni nella tutela della salute pubblica. Pertanto, ha chiesto ai Sindaci Fabrizio Cremonini e Veronica Felici, in qualità di autorità sanitarie locali, e al Presidente della Regione Francesco Rocca, quale responsabile della tutela della risorsa idrica, di adempiere ai propri doveri istituzionali entro 30 giorni.