Il provvedimento riguardante i biglietti gratis per i giovani under 26 per il trasporto pubblico in Piemonte subisce un ulteriore slittamento. Durante la presentazione del bilancio 2025 in commissione, l’assessore regionale ai Trasporti, Marco Gabusi, ha però rassicurato dicendo: “Entro l’anno faremo partire la misura, stiamo lavorando sulle modalità operative e nel confronto con i comuni capoluogo sede di università.”
Il beneficio comunque non sarà esteso a tutti i giovani sotto i 26 anni, ma sarà destinato esclusivamente agli studenti universitari, circa 100.000 in Piemonte.
Il piano sarebbe già pronto, con un investimento complessivo di oltre 20 milioni di euro: tra i 10 e i 12 milioni destinati a Torino, il resto suddiviso tra le altre città universitarie. I fondi dovrebbero provenire principalmente dal Ministero dell’Ambiente, attingendo alle risorse del decreto Agosto (varato nel 2020 per fronteggiare l’emergenza Covid), che per il Piemonte mette a disposizione 13 milioni di euro l’anno. Si prevede anche il contributo della Città di Torino, delle fondazioni bancarie e delle università, mentre la Regione è in trattativa con altri comuni per ulteriori finanziamenti.
L’Alleanza Verdi e Sinistra (Avs) ha denunciato l’assenza di fondi dedicati: “Nel bilancio regionale 2025 non è stato stanziato nemmeno un euro per questa misura” dichiarano Ravinale e Cera. “Nel frattempo, gli abbonamenti sono aumentati di oltre il 15% negli ultimi tre anni, senza alcun intervento della Regione per contenere l’inflazione“.
Il costo del trasporto pubblico continuerà a salire: una legge regionale del 2013 prevede che le tariffe vengano adeguate automaticamente all’inflazione e nel 2025 ci sarà un nuovo aumento
Il Partito Democratico contesta la decisione di limitare il biglietto gratuito solo agli studenti universitari: “L’idea di rendere gratuito unicamente il trasporto urbano nel luogo di studio è superficiale e discriminante” sostengono Conticelli e Paonessa. “Gli studenti delle scuole superiori che abitano fuori dai capoluoghi continuano a sostenere spese elevate per il trasporto. A Torino l’abbonamento giovani in città costa la metà rispetto a quello per chi arriva da fuori, e nelle altre province la situazione è ancora peggiore”.