Spreco alimentare in Italia: aumento preoccupante nel 2024 e come contrastarlo

Spreco alimentare Italia 2024

In Italia, nel corso del 2024, lo spreco alimentare ha subito un aumento significativo, pari a quasi il 45,6%. Secondo il rapporto internazionale stilato da Waste Watcher 2024, uno studio diffuso in occasione della quinta Giornata Mondiale sulla Consapevolezza degli Sprechi e Perdite Alimentari, mediamente ogni italiano getta via 683,3 grammi di cibo alla settimana, un valore in forte crescita rispetto ai 469,4 grammi registrati lo scorso anno. 

Secondo lo studio, fra gli alimenti più sprecati troviamo la frutta fresca, le verdure, il pane, le insalate e, infine, tuberi, cipolle e aglio. Analizzando il fenomeno a livello territoriale, si nota che le regioni del Sud e del Centro Italia registrano valori più alti, con un +9% rispetto alla media nazionale. Il Nord, invece, si distingue per una maggiore attenzione, con uno spreco inferiore dell’11% rispetto alla media. Tendenzialmente, le famiglie senza figli risultano essere meno attente, sprecando il 6% in più rispetto a quelle con figli, che invece riducono gli sprechi del 17%. Anche i comuni di medie e grandi dimensioni si rivelano meno virtuosi rispetto a quelli più piccoli.

Perché il cibo viene sprecato?

Ci sono varie ragioni alla base di questo fenomeno. In primo luogo, oltre un terzo degli italiani dimentica gli alimenti in frigorifero o in dispensa, permettendo che vadano a male. Il 32% accumula cibo per il timore di rimanere senza scorte, mentre un ulteriore 32% acquista più del necessario quando ci sono le offerte. Solo il 23% delle persone pianifica in anticipo i pasti della settimana, e ben il 75% non riutilizza gli avanzi. Un altro fattore critico è la qualità dei prodotti, soprattutto quelli ortofrutticoli: infatti, il 42% degli intervistati lamenta che frutta e verdura si deteriorano rapidamente una volta portate a casa.

Come ridurre lo spreco alimentare

Ridurre lo spreco alimentare è una sfida importante che richiede cambiamenti nelle abitudini quotidiane e una maggiore consapevolezza. Una delle strategie principali è acquistare prodotti di stagione e di qualità. In questo contesto, non è necessario recarsi solo nei mercati locali, infatti oggigiorno anche in alcune catene di supermercati, come Bennet ad esempio, è possibile trovare verdure fresche in offerta e di prima scelta. Durante la spesa è fondamentale prediligere prodotti di stagione, in quanto tendono a essere di qualità superiore e si conservano più a lungo. Un altro suggerimento è ridurre le quantità acquistate, facendo spese più frequenti e mirate; questo aiuterà notevolmente a evitare l’accumulo di cibo in eccesso.

Un altro aspetto fondamentale è conservare correttamente gli alimenti; capire quali prodotti devono essere riposti in frigo e quali possono essere conservati a temperatura ambiente può fare la differenza nella loro durata. Ad esempio, frutta e verdura devono essere riposte nei compartimenti specifici del frigorifero per mantenere la freschezza, mentre alcuni prodotti, come le patate e le cipolle, si conservano meglio in luoghi freschi e asciutti. Inoltre, è importante leggere attentamente le etichette e rispettare le indicazioni sulla conservazione.Infine, è essenziale sensibilizzare tutti i membri della famiglia, coinvolgendoli in scelte consapevoli. Ridurre lo spreco alimentare richiede un impegno collettivo che include educazione e responsabilità. Ogni piccolo gesto, come ad esempio utilizzare gli scarti delle verdure per preparare brodi oppure congelare gli avanzi, contribuisce a limitare lo spreco e a promuovere uno stile di vita più sostenibile. Ogni alimento salvato è un passo avanti verso un consumo più responsabile e rispettoso dell’ambiente.