Erion WEEE, il consorzio del sistema Erion dedicato alla gestione dei Rifiuti di Apparecchiature Elettriche ed Elettroniche (RAEE) domestici, ha registrato nel 2024 una raccolta di circa 237.000 tonnellate di RAEE, con un aumento del 2% rispetto al 2023. Sebbene il dato sia in linea con la tendenza nazionale e segni un’inversione rispetto al trend negativo degli anni passati, l’Italia è ancora lontana dall’obiettivo europeo di 12 kg di RAEE raccolti per abitante: attualmente il nostro Paese si ferma a 6 kg per cittadino.
Il consorzio, che gestisce il 65% dei RAEE domestici italiani, ha ottenuto l’incremento maggiore nel Raggruppamento R4 (piccoli dispositivi elettrici ed elettronici), con oltre 18.000 tonnellate raccolte (+5% rispetto al 2023). Questo risultato è frutto di un imponente piano di sensibilizzazione, tra cui il progetto DireFareRAEE, il docufilm “Materia Viva”, una mostra immersiva, campagne social come “RAEEGen” e collaborazioni con partner autorevoli quali Legambiente, National Geographic e Giffoni Innovation HUB.
Nonostante i progressi, il direttore generale di Erion WEEE, Giorgio Arienti, sottolinea che il 2024 è stato un anno di opportunità perse: “Si è invertito il trend negativo, ma manca ancora il salto necessario verso una vera transizione all’economia circolare. Gli impianti di trattamento italiani recuperano il 90% dei materiali, ma la raccolta non è sufficiente. Serve maggiore collaborazione tra comuni, negozianti, cittadini e consorzi”.
Gli ultimi mesi del 2024 hanno introdotto novità normative significative, come le semplificazioni burocratiche per i negozianti previste dal Decreto Legge “Salva Infrazioni” e l’obbligo per i consorzi di finanziare campagne informative. Inoltre, il bonus elettrodomestici, che incentiva l’acquisto di prodotti di classe energetica elevata, potrebbe migliorare il conferimento dei RAEE.
Nel 2024 Erion WEEE ha gestito 237.000 tonnellate di RAEE, equivalenti al peso di 657 Airbus A380, con un incremento significativo nei Raggruppamenti R1 (freddo e clima, oltre 76.000 tonnellate) e R2 (grandi elettrodomestici, più di 113.000 tonnellate). Tuttavia, il Raggruppamento R3 (tv e monitor) è sceso a 28.000 tonnellate (-8%), mentre il R5 (sorgenti luminose) si attesta a 240 tonnellate (-6%).
Dal trattamento dei rifiuti sono state ricavate oltre 130.000 tonnellate di ferro, 5.200 tonnellate di alluminio, 5.800 tonnellate di rame e quasi 30.000 tonnellate di plastica. Questo ha evitato l’emissione di 1,8 milioni di tonnellate di CO₂, equivalenti all’assorbimento di un bosco grande quanto la Città Metropolitana di Genova, e generato un risparmio di 337 milioni di kWh, pari ai consumi annui di una città come Pescara.