Città Metropolitana di Torino, crescono produzione rifiuti e raccolta differenziata

Tornano a crescere i rifiuti nella Città Metropolitana di Torino, con una produzione complessiva che nel 2023 è aumentata di quasi 49.000 tonnellate (+4,6%) rispetto al 2022. Si registra inoltre un significativo aumento della quantità di rifiuto raccolto in maniera differenziata (+8% rispetto al 2022). Il rifiuto urbano residuo a valle delle raccolte differenziate invece rimane pressoché stabile (-0,9% rispetto al 2022). Sono questi i dati fondamentali che arrivano dal rapporto 2024 dell'Osservatorio Rifiuti Metropolitano

rifiuti Città Metropolitana di Torino

Tornano a crescere i rifiuti nella Città Metropolitana di Torino, con una produzione complessiva che nel 2023 è aumentata di quasi 49.000 tonnellate (+4,6%) rispetto al 2022. Si registra inoltre un significativo aumento della quantità di rifiuto raccolto in maniera
differenziata (+8% rispetto al 2022), che riguarda anche la RD pro-capite che passa da circa 298 kg/anno nel 2022 322 kg/anno. Il rifiuto urbano residuo a valle delle raccolte differenziate invece rimane pressoché stabile (-0,9% rispetto al 2022).

Sono questi i dati fondamentali che arrivano dal rapporto 2024 dell’Osservatorio Rifiuti Metropolitano, che ogni anno riporta i dati quantitativi del sistema di raccolta, trattamento e smaltimento dei rifiuti. Il documento ha la finalità di fornire un quadro di informazioni oggettivo, puntuale, aggiornato e di supportare i Comuni, i Consorzi di Area Vasta, la neonata Conferenza d’Ambito Regionale, per la definizione delle politiche e per monitorarne l’efficacia nel tempo.

I dati elaborati quest’anno, spiega l’introduzione al rapporto, sono relativi al 2023 durante il quale, pur in assenza di effetti diffusi della pandemia, si continuano a rilevare comunque effetti di modificate abitudini, quali il ricorso al delivery e all’on-line per l’acquisto di molte merci. Questo porta a pensare che uno degli effetti della pandemia sia stato indurre modifiche strutturate nei modelli di consumo. Di questi fenomeni è necessario tener conto nella lettura dei dati. Nel 2021 ISPRA aveva rilevato, in particolare rispetto al 2018, un disallineamento fra produzione dei rifiuti – in calo – e indicatori socioeconomici (prodotto interno lordo e la spesa per i consumi finali delle famiglie) – in crescita. Nel 2022 la produzione era ritornata a crescere, in maniera decisamente inferiore a quella del PIL e dei consumi delle famiglie, il che ci aveva indotti a ipotizzare una tendenza nel cambio del modello di consumo delle famiglie, improntato ad una maggiore sostenibilità.

Nel 2023, come meglio si vedrà nelle elaborazioni del capitolo 2 la produzione di rifiuti nel nostro territorio cresce in maniera apprezzabile (tornando ai valori pre-pandemia) in un quadro di decremento demografico, pertanto quegli spiragli positivi e avevamo intravisto lo scorso anno non sembrano trovare conferma. La riduzione dei consumi e dei rifiuti rilevata nel 2022 era evidentemente solo l’effetto immediato del pesantissimo aumento dei prezzi delle materie prime. Gli ultimi vent’anni sono stati caratterizzati nel nostro territorio da una forte
spinta alla raccolta differenziata con effetti ben visibili, benché i risultati non siano uniformi in tutti gli ambiti della Città metropolitana di Torino. Nel trend di crescita è intervenuta nel 2017 la modifica del calcolo della raccolta differenziata (RD) il cui effetto immediato è stato un complessivo e consistente aumento della percentuale di RD, determinata però solo da una differente modalità di contabilizzazione. Più di recente invece si è assistito ad una lenta crescita della raccolta differenziata nella Città di Torino, grazie all’estensione dei servizi domiciliari e più di recente di servizi di prossimità. Il processo di implementazione di sistemi integrati nella Città di Torino non si è concluso come inizialmente previsto nel 2023 (e non è concluso neppure a fine 2024): ad ogni modo si rileva un aumento della raccolta differenziata
che però è ancora molto lontana dagli obiettivi nazionali (lo stesso dicasi per l’obiettivo regionale della produzione pro-capite di rifiuto indifferenziato) oltre che continuare a far registrare, almeno per la plastica una qualità inadeguata alle soglie di accettabilità definite dai sistemi EPR.

Anche per il 2023 è purtroppo necessario constatare che, sebbene per poco (manca meno di un punto percentuale) nel nostro territorio non si è ancora raggiunto il 65% di raccolta differenziata (obiettivo fissato per il 2012!) e solo in due Consorzi di Area Vasta (cui si aggiunge l’ambito CCA a gestione SCS) si centra l’obiettivo regionale di produzione pro-capite di rifiuto indifferenziato.