Unicef e Fiab insieme contro la crisi climatica, in difesa dei diritti delle giovani generazioni

I rischi e i bisogni delle giovani generazioni sono stati al centro del convegno pubblico La tutela dell’ambiente viaggia su due ruote che si è svolto nel fine settimana a Milano nell’ambito della Conferenza Presidenti di FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta che, con i suoi 20.000 soci, è la principale realtà ad occuparsi di ciclismo urbano e cicloturismo nel nostro Paese. Un momento di confronto a cui hanno partecipato i rappresentanti delle 180 FIAB locali arrivati di tutta Italia, animato da diverse voci - medici, esperti di clima, amministratori pubblici - per riflettere sulla trasformazione delle città e sui rischi reali legati alla crisi climatica

I rischi e i bisogni delle giovani generazioni sono stati al centro del convegno pubblico La tutela dell’ambiente viaggia su due ruote che si è svolto nel fine settimana a Milano nell’ambito della Conferenza Presidenti di FIAB-Federazione Italiana Ambiente e Bicicletta che, con i suoi 20.000 soci, è la principale realtà ad occuparsi di ciclismo urbano e cicloturismo nel nostro Paese.

Un momento di confronto a cui hanno partecipato i rappresentanti delle 180 FIAB locali arrivati di tutta Italia, animato da diverse voci – medici, esperti di clima, amministratori pubblici – per riflettere sulla trasformazione delle città e sui rischi reali legati alla crisi climatica, con l’obiettivo di “stringere alleanze e trovare strategie per affrontare l’urgente transizione ecologica, sfruttando l’enorme potenziale offerto della bicicletta, che fa bene all’ambiente e alla vita delle persone”.

Chiara Ricci, direttrice dell’Ufficio Sostenibilità e Climate Change di UNICEF Italia – che dallo scorso anno collabora con FIAB per promuovere i diritti dell’infanzia legati al tema della salute e della sostenibilità ambientale – ha spiegato come “la crisi climatica è una crisi dei diritti dei bambini e degli adolescenti, più vulnerabili e più colpiti anche se sicuramente i meno responsabili delle cause del cambiamento climatico”. Secondo il report sul climate change di UNICEF, infatti, un miliardo di bambini nel mondo vive in paesi ad altissimo rischio e il 99% di tutti i bambini è esposto ad almeno uno dei principali rischi, shock o stress climatici e ambientali.

Daniele Pernigotti, CEO di Aequilibria Srl (azienda Bike Friendly certificata FIAB) e Presidente del CEN/TC 467 ‘Climate change’, ha sottolineato come “sia necessario cambiare modalità di trasporto per contribuire efficacemente alla decarbonizzazione e raggiungere gli obiettivi del Green Deal europeo che prevede un -55% delle emissioni entro il 2030 e un coefficiente 0 entro il 2050”. Secondo i rapporti del Parlamento Europeo, infatti, dal 1990 al 2019 i livelli di emissioni di CO2 sono diminuiti in tutti i principali settori (residenziale e commerciale, rifornimento energetico, industria, agricoltura) tranne che nei trasporti interni, dove si registra addirittura un sostanziale aumento imputabile, per il 71,7%, al trasporto su strada. Per incentivare la mobilità in bicicletta è indispensabile che tutte le parti coinvolte si adoperino per realizzare infrastrutture di qualità, assicurare l’intermodalità con il trasporto pubblico locale, garantire il rispetto dei diritti di chi pedala, valorizzare la mobilità sostenibile con una comunicazione efficace.

“L’informazione e la divulgazione sono un tassello strategico nella promozione dei benefici legati all’uso della bici. Dobbiamo portare l’attenzione del grande pubblico su questi temi, sensibilizzare le persone, orientarle verso scelte più consapevoli e stili di vita sostenibili, rivolgendoci in particolare a chi ancora non usa la bici e soprattutto ai giovani, direttamente interessati allo sconvolgimento ambientale che stiamo lasciando loro in eredità”, ha aggiunto Alfredo Di Giovampaolo ideatore e conduttore della rubrica Italia Pedala su Rainews 24.

Nel presentare il rapporto tra bicicletta e salute e i co-benefici per le persone e l’ambiente, Paolo Crosignani di ISDE Italia (International Society of Doctors for the Environment) ha invece spiegato come i benefici per la persona che si muove in bicicletta o a piedi anche in aree particolarmente inquinate non vengono meno se questa attività non supera i 90 minuti al giorno.

Il tema dello spazio pubblico è stato messo in risalto da Marco Mazzei, consigliere del Comune di Milano, una città ancora ricca di contraddizioni ma alle prese con un’importante e urgente trasformazione nella ripartizione dello spazio pubblico tra auto e persone, evidenziato anche nella prima campagna di sensibilizzazione pubblica ‘Conquistiamo il nostro spazio’, che valorizza le necessità di chi pedala, gioca, cammina, si muove con i mezzi pubblici. Un primo esempio concreto riguarda la realizzazione delle prime “piazze aperte per le scuole”, ovvero aree davanti agli istituti scolastici che sono state sottratte alle auto e trasformate in spazi di socialità.

“Il nostro convegno pubblico lascia sicuramente un segno nella città di Milano dove FIAB  ha la sua sede nazionale e dove abbiamo voluto portare alla ribalta temi di grande attualità per la mobilità sostenibile e l’ambiente in un momento storico in cui la recente approvazione del Codice della Strada porta l’Italia indietro di 40 anni rispetto ad altri paesi europei – ha detto concludendo i lavori il presidente di FIAB Alessandro Tursi. – L’assenza, nel nuovo Codice della Strada, di provvedimenti per la riduzione della velocità, che è tra le prime cause di morte sulle strade, è tra le principali criticità condivise dalle altre associazioni ambientaliste, per la mobilità sostenibile e dei familiari delle vittime sulla strada”.

Ospitati da Monte Rosa 91 (l’edificio polifunzionale immerso nel verde tra City Life e San Siro, gestito da AXA IM Alts), l’annuale Assemblea dei Presidenti di FIAB e il convegno pubblico La tutela dell’ambiente viaggia su due ruote si sono svolti con il patrocino di ANCI Lombardia e il supporto di Delta Pav, Pin Bike e rivista BC.