Il 5 novembre 2024 è iniziata a Ecomondo la serie di appuntamenti e workshop organizzati presso l’Area Forum del CIB-Consorzio Italiano Biogas nel PAD D5 della Fiera di Rimini. L’evento, che proseguirà fino a venerdì, vede la partecipazione di soci, esperti, stakeholder e istituzioni per un confronto sul ruolo delle bioenergie in agricoltura, le sfide politiche e tecnologiche del settore del biogas e biometano, e le buone pratiche per affrontare la transizione agroecologica.
L’inaugurazione degli appuntamenti è stata dedicata al tema dei crediti di carbonio e al loro impatto sulla transizione ecologica delle aziende agricole italiane. Piero Gattoni, Presidente del CIB, ha aperto il dibattito sottolineando l’importanza di mantenere il dibattito attivo sulla carbon farming, per definire la strategia migliore per l’agricoltura italiana in vista delle sfide legate alla decarbonizzazione. “È fondamentale sviluppare una visione di sistema, adatta alle specificità italiane, per sfruttare al meglio l’opportunità di carbon farming e per evitare che le decisioni vengano prese senza il contributo del settore agricolo,” ha affermato Gattoni.
L’agricoltura italiana sta adottando pratiche innovative che migliorano il ruolo del settore nella mitigazione dei cambiamenti climatici. Tecniche come la gestione sostenibile del suolo, l’uso di fertilizzanti organici invece di quelli chimici, e l’adozione di tecnologie agricole avanzate come l’agricoltura 4.0 stanno contribuendo in modo significativo alla cattura dell’anidride carbonica nei suoli. Il modello del Biogasfattobene ha permesso alle aziende agricole di incrementare la sostanza organica nel suolo, migliorando così la fertilità e la sostenibilità delle coltivazioni.
A livello europeo, professor David Chiaramonti del Politecnico di Torino ha evidenziato l’attenzione delle istituzioni europee sul tema del carbon farming, con l’obiettivo di standardizzare e incentivare queste pratiche in tutta l’UE. Un passo significativo è stato fatto ad aprile, con l’adozione da parte del Parlamento Europeo dell’accordo sul “Regolamento per la Rimozione di Carbonio e Carbon Farming (CRCF)”, il primo quadro normativo UE per la certificazione della rimozione di carbonio e dello stoccaggio del carbonio nei prodotti agricoli. A livello nazionale, il CREA (Centro di Ricerca per l’Agricoltura) sta lavorando per intensificare i modelli di crediti di carbonio, con l’obiettivo di sviluppare il mercato italiano di carbon farming. Irene Criscuoli di CREA-PB ha illustrato le difficoltà e le opportunità del carbon farming in Italia, facendo il punto sulla situazione e sulle prospettive per il settore agricolo italiano.
Durante il convegno, sono intervenuti i rappresentanti delle principali associazioni agricole italiane, tra cui Ettore Prandini, Presidente di Coldiretti, Nicola Gherardi, componente della Giunta Esecutiva di Confagricoltura, e Massimo Bagnoli, Consigliere Delegato di ESCo Agroenergetica Srl. I loro interventi hanno sottolineato il potenziale della bioenergia e dei crediti di carbonio per il futuro dell’agricoltura sostenibile.
In occasione degli Stati Generali della Green Economy, è stato presentato il documento “Le proposte del Consiglio nazionale della green economy sui temi del Green Deal all’avvio della nuova legislatura europea”. Il CIB ha contribuito attivamente a questa iniziativa, dove è stata ribadita la necessità di proseguire con determinazione verso la crescita dell’uso delle fonti rinnovabili, con un focus particolare sugli investimenti a livello europeo. In questo contesto, la produzione di biogas e di biometano (anche liquefatto) da biomassa agricola gioca un ruolo fondamentale per la creazione di un mix energetico rinnovabile che possa rispondere alle esigenze di sostenibilità e di decarbonizzazione.